Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Alla scoperta della Variante 200 – Idee e la Creatività del Territorio

regio parcoCondivisione e partecipazione. Queste le parole magiche che caratterizzano l’impegno delle realtà del territorio interessate dalla variante 200: associazioni, comitati, fondazioni, cooperative, ma anche imprese e soggetti privati.

Variante 200, ossia il progetto che coinvolge la zona nord est di Torino e, più precisamente, un milione di metri quadrati di aree ex industriali e ferroviarie collocate “a corona” intorno a Barriera di Milano e destinate ad essere riconvertite nei prossimi vent’anni.

Organizzato dal Gruppo di Lavoro To Make!, che si sta occupando della redazione del progetto, i soggetti che costituiscono queste realtà si sono incontrate a settembre per arricchire il masterplan con le proprie idee e considerazioni.

Quale uso, anche temporaneo, degli spazi, quali servizi si insidieranno, quali funzioni. Su tre grandi tavoli i presenti ipotizzano linee di intervento e soluzioni.

Per il Regio Parco, che si estende nella zona adiacente all’ex Scalo Vanchiglia, i progettisti prevedono uno sviluppo orizzontale e un mix di vecchie e nuove funzioni: una versione sabauda del “Village” newyorkese, dove alle vecchie fabbriche si alternano residenze e spazi creativi. Segue il Trincerone, che prende, non a caso, il nome dalla trincea ferroviaria dismessa che si estende lungo le vie Sempione e Gottardo e sulla quale sorge l’importante complesso dell’Ospedale Giovanni Bosco: un’area il cui rapporto con il resto della città è da ripensare anche e soprattutto in vista del progetto della linea 2 della metropolitana. La terza è quella di Spina 4, che comprende il territorio intorno al passante ferroviario, la Stazione Rebaudengo e le cascine ristrutturate “Fossata” e “Marchesa”. Un’area immaginata come la nuova porta della Torino nord, caratterizzata da uno sviluppo verticale degli edifici, che ospiteranno attività commerciali e servizi pubblici: una sorta di “Downtown”, per continuare il parallelismo.

Su questi “pezzi” di territorio i partecipanti hanno condiviso idee e progetti. Per far sì che il progetto della Variante 200 non rimanga qualcosa di astratto o tecnico, ma inizi a entrare nelle teste e nei progetti di chi questo territorio lo conosce e ci opera da anni o solo da qualche mese, ma che si impegnerà ad accompagnare la grande trasformazione che cambierà il volto nord della nostra città nei prossimi vent’anni e oltre.

Le proposte? Ecco un elenco sia pure incompleto e disorganico:

Regio Parco: la fattoria sociale e il progetto di una casa destinata ai bimbi rom, proposta come punto di raccolta e centro di attività ricreative e di animazione.

Mobilità sostenibile, proposte legate alle buone pratiche del muoversi, all’importanza della bicicletta e ad una possibile realizzazione di una città pedonale, per una riorganizzazione più ecologica del tempo e dello spazio.

Trincerone: Tra le proposte emerse la più interessante è stata quella della garden terapy, che vede coinvolti gli spazi verdi adiacenti all’ospedale, da utilizzare e sfruttare in un’ottica terapeutica,

Spina 4: obiettivo è quello dell’arte, in tutte le sue forme, come veicolo di sviluppo, di aggregazione e di cooperazione.

Dai laboratori all’aperto ai percorsi artistici, dalle mappature sonoro-artistiche per i giovani alla danza urbana, con percorsi dedicati soprattutto agli adolescenti.

Infine troverete questi argomenti anche nel numero di novembre del mensile “Corriere di Barriera” col quale è attiva una cordiale collaborazione.

 

Gianpaolo Nardi