Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Io so’ Carmela

Giovedì 27 febbraio, alle 20.45, si è tenuto il primo incontro organizzato dallo Spazio Donne della Cascina Roccafranca nell’ambito dell’iniziativa mensile “Marzo delle donne 2014”.

Alla prima, delle otto serate previste, hanno partecipato la dottoressa Annamaria Baldelli, Procuratore Capo della Procura presso il Tribunale per i Minorenni Piemonte – Valle d’Aosta e la dottoressa Paola Castagna, Servizio Violenza Sessuale dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. Il filo conduttore della serata è stato costituito dal libro “Io so’ Carmela”.

Il 15 aprile 2007 Carmela Cirella si getta dal settimo piano di un palazzo nel quartiere Paolo VI di Taranto. Aveva tredici anni ed era stata stuprata da più uomini. Abbandonata dalle istituzioni, rinchiusa in un centro di recupero, i suoi violentatori liberi come se mai nulla fosse accaduto. Questo libro a fumetti, basato sul diario di Carmela ritrovato dopo la morte, è un grido d’aiuto, di rabbia e di speranza. io-so-carmela_1

L’incuria delle istituzioni nella gestione della delicata e complessa vicenda della piccola Carmela ha visto le due dottoresse, Baldelli e Castagna, convenire sul fatto che ciascun operatore deve attenersi alla propria area di competenza: il magistrato deve occuparsi unicamente del lato giuridico della vicenda, mentre la ginecologa di quello clinico/sanitario. I risultati parziali raggiunti singolarmente verranno poi messi in comunicazione tra di loro nell’interesse stesso della vittima, al fine di evitare ulteriori traumi ad essa.

Traumi e violenze, a dir poco raccapriccianti, che rischiano a volte di cogliere impreparati proprio chi di dovere. Annamaria Baldelli ha riportato il caso di un’infermiera che, essendosi trovata quest’estate a prestare i primi soccorsi ad una bambina di appena quattro anni vittima di una deflorazione, non ha retto allo shock e si è dovuta precipitare in bagno a rimettere. Spesso la fragilità umana prorompe proprio in quei casi in cui, invece, sarebbe necessario rimanere il più possibile lucidi e distaccati. A causa dei conati di vomito infatti l’infermiera non ha tempestivamente provveduto a repertare le tracce fresche di materiale biologico facilmente rinvenibili sugli indumenti intimi della piccola. Ciò avrebbe consentito di risalire immediatamente al colpevole di una simile atrocità . . . invece, a causa delle eccessiva umanità dell’operatrice sanitaria, tali “preziosi indizi” sono andati perduti.

La ginecologa Paola Castagna ha notevolmente ridimensionato l’importanza dell’ascolto nella terapia di recupero della vittima di violenze o abusi sessuali. Talvolta il corpo violato della donna parla in maniera fin troppo eloquente!

Ostinarsi nell’estorcere alla vittima nuove rivelazioni su quanto subito, in interminabili sedute psicologiche, è essa stessa una forma di violenza di poco inferiore a quella fisica subita. Accanto alla violenza subita dalla povera malcapitata esiste poi anche, come confermato da Annamaria Baldelli, la violenza assistita; cioè quella, per esempio, dei figli di una coppia in cui lei viene seviziata da lui.

I poveri bambini assistono, spesso inermi e impotenti, al supplizio della madre picchiata dal compagno e subiscono così degli shock  che, una volta introiettati, difficilmente possono essere estirpati, soprattutto se interessano bambini estremamente piccoli.

Malgrado la sconcertante escalation nel nostro paese della piaga del femminicidio, l’unica nota positiva è costituita, come evidenziato dalla ginecologa Paola Castagna, dalla nascita di sempre maggiori spazi dedicati alle donne. Cioè negli ospedali, nelle strutture pubbliche e nei consultori la violenza di genere viene finalmente riconosciuta come tale e, pertanto, ha proprie aree apposite dove le donne possono incontrarsi, confrontarsi e parlare tra di loro. Un clima familiare e sicuro, basato sulla continuità del rapporto personale, è il primo gradino per rendere le donne sempre più consapevoli e pronte a reagire al primo “campanello d’allarme”.

Un consiglio alle organizzatrici dell’iniziativa “Marzo delle donne 2014”? La proiezione serale del film “Sotto Accusa”  basato sulla storia vera di una cameriera, interpretata dal premio Oscar Jodie Foster, stuprata da un gruppo di ubriachi sul flipper di un bar. Uno dei primi film prodotti ad Hollywood a testimoniare così esplicitamente il tema dello stupro.

Se anche voi avete delle proposte o delle idee, che vi piacerebbe venissero affrontate nel mese di marzo in occasione della Festa della Donna, scrivetele nell’area commenti sottostante a questo articolo!

Intanto non perdete il prossimo appuntamento in programma: giovedì 6 marzo, alle h. 21, verrà data voce alle donne immigrate in Italia che ci racconteranno i loro paesi d’origine. Ospite della serata sarà Coumbaly Diaw e il suo Senegal!

Vi aspettiamo numerosi!

Lorenzo Beatrice

lorenzob@vicini.to.it

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