Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Movida a Torino: diritti sullo stesso piano?

movidaLeggo oggi sul molti quotidiani che il nostro Sindaco, Piero Fassino, ha preso la decisione (dopo un approfondimento col Prefetto Paola Basilone), di trovare un equilibrio tra le esigenze del commercio dei locali dove i giovani si divertono fino alle prime ore del mattino dopo, le aspettative di divertimento dei giovani stessi e il diritto al riposo dei residenti che non sanno più cosa fare per riuscire a dormire la notte.

I titoli sono diversi tra loro:

  • il Giornale del Piemonte: “contro la movida selvaggia il comune vuole imporre il coprifuoco ai locali”
  • il Giornale del Piemonte:  “movida selvaggia: fassino vuole imporre il coprifuoco” (s. lorenzetti)
  • la Repubblica – edizione Torino.“la movida anticipa la chiusura”
  • la Stampa cronaca di Torino: “giro di vite sulla movida si chiude alle 2”
  • la Stampa cronaca di Torino.“i gestori: faremo ricorso al tar lunedi’ sit in sotto il comune”
  • Metro ed. Torino: “Comune, movida col “coprifuoco”
  • Torino Cronacaqui: “bavaglio alla movida il coprifuoco è alle 2 in tutte le zone calde”

Tutti però hanno un occhio non benevolo nei confronti della decisione del Sindaco dando ad intendere che è una decisione autoritaria ed inutile. Che Fassino non sia un amicone nelle relazioni esterne e che il “suo modo di fare” sia poco allegro lo dicono in molti, ma farlo passare per un “autoritario” mi sembra un modo superficiale di affornare un problema così grave e complesso della quotidianità nelle città che hanno locali dove i clienti recano disturbo.

Forse i colleghi che hanno redatto gli articoli non hanno mai provato, come il sottoscritto, ad avere un locale “disturbatore” sotto la propria abitazione. Chi scrive lo ha provato per ben sei lunghi anni e con tre gestori diversi.

Qui non si parla di diritti sullo stesso piano, ma di diritti con priorità e rilevanza diverse. Il diritto al divertimento dei giovani ed al commercio dei gestori sono rilevanti, ma non quanto il diritto alla salute che ha rilevanza costituzionale ( Art. 32 Costituzione Italiana).

Si perché se uno non dorme ha un grave danno alla propria salute ed a quella dei suoi famigliari che abitano con lui. E l’essere svegliato ripetutamente da grida e altre amenità quali musica o karaoke produce, ve lo assicuro questo effetto. Io e la mia famiglia ne siamo usciti dopo ben sei denuncie alla Procura e l’intervento di Carabinieri, Vigili urbani e Polizia. Quello che, volta per volta e per ogni diverso gestore dello stesso locale sotto casa, ha fatto la differenza è che una denuncia per “disturbo della quiete pubblica” è ( per quanti non lo sapessero) un reato penale. Già!

Quindi le Leggi, ed i Regolamenti comunali, ci sono tutti, ma il problema è farli rispettare e questo possono farlo solo le Forze dell’Ordine (vigili compresi).

Se un appunto devo fare al nostro Sindaco per la sua decisione coraggiosa è che la chiusura dei locali è debole giuridicamente perché la famigrata (per me) liberalizzazione degli orari dei pubblici esercizi fu inaugurata da uno sciagurato referendum dei radicali molti anni or sono e recepito integralmente da Leggi dello Stato. Quindi i gestori hanno qualche possibilità col loro eventuale ricorso al TAR.

Mentre se si applicasse il Regolamento di Polizia Municipale, e le sanzioni collegate, che sancisce la responsabilità del gestore del locale se “il disturbo” avviene davanti al suo locale, i gestori sarebbero meno convinti di poter far fare ai loro clienti quello che agli stessi passa per la testa, perchè tra la chiusura del locale e le raccomandazioni ai clienti sceglierebbero queste ultime e troverebbero loro stessi le soluzioni.

E’ inutile dire che la Legge contro il fumo nei locali ha provocato un danno collaterale grave perché ha letteralmente spinto sull’uscio dei locali gli avventori senza obbligo dei gestori a predisporre un locale fumatori interno.

Concludendo, se si ripercorresse la strada delle sanzioni (leggi multe pecuniarie) a chi disturba e schiamazza sotto le case di civile abitazione o si applicasse con rigore il Regolamento di Polizia Municipale non ci sarebbe bisogno di iniziative eclatanti, ma sarebbero necessari uomini e mezzi delle Forze dell’Ordine che , nella situazione in cui versano, hanno, purtroppo, priorità diverse dai problemi di chi si ammala perché non dorme. Ma date loro la possibilità di intervenire e vedrete che lo faranno e, stranamente, gli stessi avventori si renderanno conto che chi li “insulta”,dalle finestre e dai balconi sopra di loro, non sono dei pazzi egoisti, ma solo persone che vogliono che la loro vita notturna non sia un inferno.

Proprio come vorrebbero gli avventori stessi ( di qualsiasi età) se facessero a loro la stessa cosa , sotto le loro finestre.

franco

direttore@vicini.to.it

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