Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Si alza il vento

Sialzailvento1_Non ci sono mostri, né animali fantastici, nell’ultimo film di HAYO MIYAZACHI : “ Si alza il vento”…: ultimo film in tutti i sensi,cioè il più recente, ma anche quello che rappresenta l’addio al cinema del grande fumettista e regista giapponese, ormai settantatreenne.

Con un titolo ispirato ai versi del poeta francese Paul Valery “ Si alza il vento… bisogna vivere” (che è anche la frase finale del film) l’opera è un faticoso inno alla vita, che nasce dal sogno, dall’amore,ma anche dalla sofferenza che attraversa le vicende personali del protagonista, insieme a quelle della sua terra, il Giappone della prima metà del Novecento ( vedi terremoto del Giappone del 1923 , poi seconda guerra mondiale).

Jiro Horikoshi è un giovane adolescente con la passione degli aeroplani : non li potrà mai pilotare, perché è miope, allora li progetterà.

Questa passione è rafforzata da un sogno, in cui il ragazzo incontra Caproni, un progettista italiano di aerei, che gli mostra come il volo potrà rivoluzionare il mondo.

E l’espediente del sogno, che si ripete più volte durante il film e addirittura lo conclude, è il mezzo con cui il regista coniuga la realtà con ciò che le sta dietro, una visione onirica appunto, in cui i desideri si realizzano,il bene prevale sul male, nonostante le brutture del mondo e della vita,la guerra, la malattia, la morte,” si deve( traduci è bello) vivere”.

Jiro Horikoshi è un personaggio veramente esistito, colui che ha progettato l’aereo Mitsubishi A6M, un caccia che ha seminato migliaia di morti durante la seconda guerra mondiale, ma anche Miyazachi stesso, figlio di un progettista di aerei, con la passione dell’aeronautica ma anche pacifista e antimilitarista da sempre. E infatti Jiro si rammarica,alla fine del film,che dalla guerra nessun aereo sia più tornato e sogna, con Caproni,di riempire i caccia con famiglie per cui volare sia un’esperienza magnifica.

Ma non è questo l’unico riferimento personale: Jiro, ormai cresciuto, mentre va all’università incontra, in una scena di delicata bellezza, Naoko,, una giovane dolce e sfortunata di cui lui si innamora pazzamente, sullo sfondo di circostanze drammatiche: il terremoto del’ 23 che causò tanta distruzione e morte : scena , anche questa resa in modo stupendo, con i suoi toni cupi e la colonna sonora fatta di voci umane.Sialzailvento2_

In Naoko, che morirà giovane di tubercolosi, dopo che i due ragazzi avranno realizzato, sia pur per breve tempo , il loro appassionato sogno d’amore, non è difficile riconoscere la madre del regista, morta giovane, appunto, di tubercolosi.Sialzailvento3_

Insomma, è un film che ti prende, ti emoziona, ti stupisce per i continui passaggi a diversi registri narrativi, dalla descrizione di scene della vita quotidiana,alla resa, con toni cupi e drammatici, di scene di distruzione e di guerra, ai toni delicati e intensi della storia d’amore tra Jiro e Naoko, infine al linguaggio onirico che permette di raccordare le varie parti in una visione serena, fuori dal tempo e dallo spazio.

Opera della maturità di Miyazachi, “ Si alza il vento” riprende tutti i temi cari al regista, ma qui il linguaggio fantastico diventa a tratti realistico, il disegno delle scene non è per nulla ridondante ma ridotto alla sostanza, come un vestito che, abbandonato ogni fronzolo, rivela la sua suprema eleganza nella purezza del taglio e nell’essenzialità della linea.

Franca Guiot

francag@vicini.to.it

 

 

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