Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

METRO: In fase di avvio il progetto della linea 2

Circa 15 chilometri di tracciato ed un costo di circa un milardo. Questi i numeri della nuova linea 2 del Metrò.

A seguito della delibera in giunta dagli assessori all’Urbanistica Lo Russo e ai Trasporti Lubatti del Comune di Torino, è stata affidata a InfraTo, società del Comune, la progettazione del tracciato.

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In pratica questo è da considerare molto positivamente, perché attiva una procedura che potrebbe generare una parte delle risorse necessarie a garantire la metropolitana, ovvero la riqualificazione del quadrante Nord Est di Torino prevista dalla Variante 200. L’avvio della progettazione è un segnale agli eventuali potenziali investitori, e serve a dire che il progetto esiste, il Comune ci crede, per cui scommettere su quelle aree, oggi un po’ dimesse, ha senso.

Per contenere i costi, in questo momento di crisi, la linea 2 sarà un ibrido, nel senso che verrà fatta propria l’esperienza di altre città europee, Birmingham, Bruxelles, Istanbul. L’idea è realizzare una linea che sia in grado di viaggiare indistintamente sotto terra, come un tradizionale metrò, ma anche nel passante ferroviario, come un treno. Il tracciato previsto dovrebbe essere composto da 22 fermate collegando il cimitero Parco e Rebaudengo, attraversando Barriera di Milano, Aurora, Centro, Santa Rita, Mirafiori, collegandosi al passante ferroviario nelle stazioni Rebaudengo (già funzionante) e Zappata (ancora da costruire), intercettando il traffico in arrivo da Milano e dalla cintura Sud oltre alla linea 1 del metrò già esistente.

Poichè l’opera sarà low cost, bisognerà abbattere il più possibile i costi di realizzazione, quindi si sfrutterà il passante ferroviario e si riutilizzerà il trincerone tra via Sempione e via Gottardo. Da qui inizieranno i lavori del primo lotto, che consisteranno nel riadattamento della ferrovia in disuso  e coperta da un parco. Solo con quest’operazione si collegherà Scalo Vanchiglia a Rebaudengo e da qui si raggiungeranno le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova, oltre che Dora e Zappata quando saranno ultimate.

Partire da qui vuol dire meno costi e quindi si tratterà di un intervento molto più abbordabile per le casse pubbliche (non c’è da scavare) e si concentra nell’area della Variante 200 e questo dovrebbe incentivare i primi investimenti privati i cui proventi a loro volta verrebbero usati per finanziare il metrò. Così si inizierebbe a ricucire anche due parti di città finora separate. In questo senso è quasi al dunque il piano Regaldi: sulle aree di Scalo Vanchiglia e trincerone verrà costruito un grande boulevard e realizzata una nuova piazza accanto all’ospedale San Giovanni Bosco.

Quindi in pratica con le risorse incassate dalle trasformazioni urbane si costruirà il metrò: il secondo lotto della linea 2 sarà realizzato tra il deposito accanto al Cimitero Parco e la stazione Zappata, con l’obiettivo di collegare la zona Sud di Torino al passante ferroviario.

Esiste anche l’ipotesi di realizzare un’appendice tra il Cimitero Parco e piazzale Caio Mario dove passa la linea 4, il tram che da corso Unione Sovietica arriva fino a Falchera. A quel punto, con il mix tra metropolitana vera e propria, passante e trincerone riutilizzato, il collegamento Nord-Sud sarebbe garantito. Rimane a questo punto il tratto Zappata-Porta Nuova, dove la linea 2 incrocerà la linea 1 e Porta Nuova-Vanchiglia, scavando sotto il centro.

La partenza immediata con la progettazione ha anche un altro scopo: accaparrarsi i fondi ministeriali, che dovranno rappresentare il grosso del finanziamento dell’opera visto che Variante 200 nel migliore dei casi non garantirà più di 200-250 milioni. Se Torino rispetterà i tempi, il governo ha promesso di sborsare – già con la legge di stabilità del prossimo anno – 60 milioni per la linea 2.

Angelo Tacconi

loris@vicini.to.it

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