Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

“Rinascimenti Sociali”

20150310_11_LE’ partito a Torino “Rinascimenti Sociali”, il primo acceleratore italiano di conoscenza, innovazione e imprenditorialità a impatto sociale. Nell’ampia sede di via Maria Vittoria 38, inaugurata martedì 10 marzo 2015 alla presenza delle istituzioni e di un folto e variegato pubblico, un’estesa rete di partner nazionali e internazionali proverà a ridisegnare il concetto di “sociale” creando, anche attraverso l’uso della tecnologia, nuovi modelli di welfare. Tutti i partner sono consapevoli della sfida che si apprestano ad affrontare per coinvolgere anche una società civile sempre più interessata e curiosa di sapere quali idee e realizzazioni concrete saranno prodotte nell’acceleratore, dove si sperimenteranno nuove soluzioni per il bene comune.

Capofila del progetto è SocialFare®, primo centro di innovazione sociale in Italia, la cui nascita è stata promossa nel 2013 dall’Opera Torinese del Murialdo presso il Collegio Artigianelli di Torino, casa madre della congregazione. Insieme con il partner promotore TOP-IX – che sostiene progetti di innovazione tecnologica -, il partner strategico The Young Foundation e oltre una ventina di altri partner, SocialFare® ha avviato un processo “volto a diffondere la consapevolezza e la potenzialità delle cosiddette ‘periferie sociali’, riportandole al centro delledecisioni politiche attraverso modelli imprenditoriali innovativi” che sappiano armonizzare tecnologia, arti liberali e passione civile.

Un processo indicato col nome di “Rinascimenti Sociali”, a sottolineare quel passaggio da un’esperienza all’altra e quella condivisione a livelli diversi che possono generare non uno ma più “rinascimenti”, dove la persona e le comunità sono poste al centro dell’azione e dei processi decisionali.

L’esplorazione di nuove strade per rispondere alle attuali sfide sociali non può prescindere, infatti, da un processo di convergenza tra grandi reti e dall’attenzione a nuovi modelli di finanza a impatto sociale. Come ha sottolineato nel corso dell’inaugurazione Mario Calderini della task force G8 Social Impact Investment, gli investimenti ad impatto sociale (erogati cioè a imprese che abbiano lo scopo specifico di creare un impatto sociale misurabile) rappresentano una nuova e coraggiosa risposta, una grande opzione di sviluppo del territorio di cui le istituzioni devono essere consapevoli. Un’opportunità da indirizzare verso modelli virtuosi, a patto però, ha detto Calderini, che la prima preoccupazione sia quella “di far crescere imprese in grado di essere recipienti di strumenti finanziari”. Imprese supportate nella scalabilità in “luoghi in cui devono avvenire cose concrete”.

E l’acceleratore si propone come uno di questi luoghi, uno spazio aperto a tutti, soprattutto ai giovani, dove sarà possibile sviluppare nuove conoscenze e linguaggi che caratterizzano il social design, la tecnologia sociale, l’impresa sociale, la finanza sociale, la prototipazione e innovazione delle politiche… Coinvolgere, formare, accelerare sono le tre aree di azione. La struttura sarà pertanto centro di generazione di startup ma anche di riposizionamento di imprese già esistenti che vogliano introdurre al proprio interno elementi distintivi della nuova imprenditorialità sociale.

Un luogo “in cui si fanno cose” che piace anche alla Chiesa torinese. Intervenuto all’inaugurazione, l’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia ha sottolineato infatti la necessità di“passare dai discorsi alla concretezza. Non è più tempo di discorsi, è tempo di agire. Questa iniziativa rappresenta un impegno forte per uscire da inerzia, scoraggiamento, passività e rassegnazione di questo momento storico. Occorre corresponsabilità per affrontare la crisi attuale del sistema educativo, del welfare e del lavoro. Occorre lavorare insieme con l’obiettivo della piena realizzazione della persona, di ogni persona, per renderla più attiva e protagonista. E i giovani dovrebbero essere in prima fila, anche se spesso non ci sono forse perché non hanno la spinta a mettersi in gioco”.

A Torino, la ricerca di soluzioni innovative per rispondere ai bisogni emergenti ha una lunga tradizione e la costruzione di “reti” è il suo punto di forza. Quelle reti che nella nuova grande struttura di “Rinascimenti sociali”, nell’ex Istituto delle Rosine in via Maria Vittoria 38, saranno protagoniste con una ricchezza di relazioni, capacità professionali, energie e risorse per generare impatto positivo.

L’innovazione sociale nasce dall’osservazione dei cambiamenti e rappresenta un’opportunità per sperimentare soluzioni ai bisogni che cambiano – ha detto il vicesindaco di Torino Elide Tisi – Se la tecnologia può aiutare molto, ancora più importanti sono le nuove capacità di relazione. Trasformare l’attuale gestione di emergenze in opportunità di crescita richiede luoghi come questo, in cui sia possibile sperimentare e trovare nuove strade che potrebbero essere corrette durante il percorso. L’impresa sociale deve però saper uscire dal suo perimetro e contaminare altri contesti, compreso il mondo della finanza”.

Sulla capacità di costruire nuove relazioni tra i diversi soggetti ha insistito anche l’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte Giuseppina De Santis: “Innovare significa sperimentare e accettare margini di fallimento, e intorno agli esperimenti occorre creare consenso e rendere visibile ciò che accade. Questo acceleratore è una delle buone pratiche da cui partire”.

Il progetto è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, che riconosce nell’acceleratore una infrastruttura di mediazione di cui oggi c’è bisogno per indirizzare le risorse disponibili a quelle realtà che sappiano creare imprenditorialità sociale forte. “SocialFare® ci ha sottoposto una cosa nuova e rischiosa – ha detto Marco Demarie della Compagnia di San Paolo – I rischi sono che l’acceleratore rimanga un’infrastruttura senza capacità generative o che si costruisca una burocrazia autoreferenziale che si occupi solo di mantenere se stessa. Se l’acceleratore smettesse di essere consapevole di essere uno strumento, glielo diremo, ma ci sono buone prospettive che ciò non accada”.

Prossimamente, sul blog di SocialFare® “People Innovation” saranno presentati i diversi partner di “Rinascimenti Sociali”, illustrandone attività e progetti nell’ambito dell’acceleratore.

Fonte: http://socialfare.org/it/ , testo di Patrizia Spagnolo

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