Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

“Tutto quello che vuoi”

Da giovedì 11 maggio è nelle sale torinesi il nuovo film di Francesco Bruni: con Andrea Carpenzano, Giuliano Montaldo, Donatella Finocchiaro e Antonio Gerardi.

Alessandro è un ventiduenne che vive nel cuore di Trastevere e consuma le sue giornate in compagnia di giovani sfaccendati pari suo; Giorgio è un anziano poeta malato di Alzheimer.

Il ragazzo accetta di intrattenere a pagamento per alcune ore al giorno l’ottantacinquenne svanito e la vicinanza occasionale tra i due si tradurrà in un legame autentico: Giorgio risentirà il sapore della giovinezza perduta, anche se la sua aveva il gusto ferrigno della guerra; Alessandro vedrà incrinarsi la corazza che il dolore per la perdita della madre in giovanissima età aveva creato.

Scoprirà, inoltre, valori per lui inusuali, come quello della gentilezza e della cultura, oltre all’incanto della poesia, nei versi incisi sui muri dello studio dall’anziano, rivelatosi un insospettabile “graffitaro”.

Tra i pregi del film la naturalezza delle interpretazioni, in primis del regista Montaldo nelle vesti di Giorgio, e poi dei giovani protagonisti: si finisce persino col perdonare – perché qui ha davvero ragion d’essere – l’insopportabile romanesco che ormai infesta ogni fiction, programma televisivo o pellicola cinematografica prodotta in Italia.

Colpisce infine la tenerezza nel trattare la demenza senile, tema vicino all’esperienza di tutti noi: Alessandro suggerisce l’atteggiamento migliore da tenere nei confronti del malato, che sta proprio nell’ accoglierne sia le bizzarrie sia i preziosi bagliori di saggezza.

Convincente soprattutto nella prima parte, in quanto la conclusione si rivela tutto sommato prevedibile, è un film che sa di buono.

Anna Scotton

annas@vicini.to.it

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