Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Le chiavi del tempo. Un mystery di Pier Angelo Piazza

Romanzo e rievocazione di un mondo antico e misteriose storie familiari, mercoledì 11 scorso in Cascina Roccafranca, nell’ambito di una serie di incontri curati dall’Associazione Formeduca, è stato presentato il libro di Pier Angelo Piazza “Le chiavi del tempo”.

Il progetto nasce da una cartolina rintracciata dall’autore, sul cui retro compare la firma dei proprietari del . Ozzano, luogo di nascita di Piazza, è al centro di un territorio dal quale si estraeva fino al 1960 la marna, materiale calcareo da cui viene ricavato il cemento. Carbonato di calcio, abbandonato 60 milioni di anni fa dal mare che si ritira verso est. Si ricava un cemento di ottima qualità: quello che costituisce la struttura della Mole Antonelliana (oggi rinforzata da putrelle di acciaio), o, un tempo, le mura di Casale, nel cui assedio del 1628 gli spagnoli si stupivano di come i loro cannoni non riuscissero a creare brecce come nelle difese dell’epoca. 30 milioni di tonnellate estratte prima dell’arrivo del cemento artificiale che ha portato alla chiusura della fabbrica.

Il racconto traccia un percorso dell’autore, onirico più che virtuale, in cui tuttavia è forte la presenza fisica del terreno sforacchiato da cunicoli angusti e bui, dai pericoli di frane o scoppi di gas infiammabile che potrebbe produrre un’onda di fuoco mortale, di tracimazione di acque di sorgenti di cava. Minacce che lo zio supervisore (oggi si parlerebbe di responsabile per la sicurezza) teneva sotto controllo costantemente per salvaguardare l’incolumità dei minatori. I “cavatur”, centinaia di contadini strappati all’agricoltura che non rende abbastanza da poter mantenere le famiglie: e che lo zio ha il compito di tutelare intervenendo per aerare le gallerie quando viene segnalata la presenza di gas, far defluire le acque, creare strutture per sostenere la volta delle gallerie.

Il libro “disegna” il territorio; il castello, la fabbrica, i forni verticali: con foto d’epoca emerse dall’archivio familiare dell’autore, ma soprattutto di disegni, ricavati da fotografie, che sottolineano alcuni dettagli altrimenti difficilmente identificabili: il “bagnur” (innaffiatoio), la “balestriglia”, regolo per ricavare misure angolari, particolari architettonici delle chiesette. Esibizione un po’ narcisistica dell’artista nascosto nell’autore, al posto di foto scannerizzate.

Come recita la quarta di copertina “Uno strano miscuglio di nostalgia, mistero e fascino” ‘, un mystery che “attraversa colline e bric, cunicoli, miniere, cimiteri, chiese parrocchiali, ex lazzeretti e campanili”. Anche una specie di guida turistica impropria, per chi vorrà visitare i luoghi.

Nel mistero si insinua una numerologia, una cabala che, nell’associazione di numeri e di indizi che riportano alle peculiarità caratteriali del nonno, protagonista implicito, accompagnano alla scoperta…eh, bisogna leggere il libro.

FormEduca è un’Associazione di Promozione Sociale e Culturale. E’ costituita da persone adulte che propongono ad altri adulti di imparare insieme per continuare a crescere, rimanendo costantemente risorse attive. Presso Cascina Roccafranca ed il centro di protagonismo giovanile Centro Anch’io, cura un ciclo di incontri settimanali di varia natura culturale.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

www.formeduca.org

formeduca@gmail.com

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*