Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

80 ANNI DALLE LEGGI RAZZIALI ITALIANE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

A 80 ANNI DALLE LEGGI RAZZIALI ITALIANE UN APPUNTAMENTO VIRTUALE FRA LE SCUOLE PIEMONTESI.

“Insegnanti e studenti ebrei esclusi dalle scuole governative e pareggiate. I giudei cesseranno di far parte delle Accademie e delle associazioni di scienze, lettere ed arti. Il Gran Consiglio preciserà globalmente la posizione degli ebrei della nazione”. (REGIO DECRETO – LEGGE 5 settembre 1938 – XVI, n. 1390)

Seguendo l’indicazione dell’USR per il Piemonte (nota 0013034 del 3-9-2018) che invitava le scuole a fare conoscere agli studenti le leggi razziali italiane introdotte nel 1938, il 15 novembre 2018 molte scuole piemontesi, dalle elementari ai licei, si sono presentate a questo appuntamento con la memoria e la coscienza delle norme razziste di 80 anni fa mediante una pluralità di iniziative assunte autonomamente da ciascuna di esse.
Siccome tutto cominciò dalle scuole, le scuole hanno ricordato cosa significava essere bambini o ragazzi ebrei dopo il 1938: significava essere espulsi dalle scuole e quindi essere estromessi dalla vita comunitaria infantile o giovanile. Allo stesso modo essere insegnanti significava essere licenziati “per motivi razziali” perdendo improvvisamente il lavoro, lo stipendio, l’identità professionale.
Dal punto di vista psicologico significava essere additati, denunciati, identificati, inclusi in una lista; e, in effetti, gli Ebrei dovevano autodenunciarsi come Ebrei alle autorità che dovevano tenere sempre aggiornato il censimento nazionale ebraico, che segnò al contempo, a 90 anni dall’uguaglianza del 1848, il ritorno della discriminazione e il preludio dello sterminio del 1943–45: una Shoah resa possibile da quelle leggi e da quelle liste.

Laura Curatolo
Liceo “Cavour” (Torino)

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