Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Pillole di Salone. Pif presenta il suo romanzo “…che Dio perdona a tutti”.

Cosa sarebbe oggi San Francesco? Un figlio di papà, un rosicone di sinistra, che fa finta di essere povero, ma è ricco, figlio di ricchi e ha un attico ad Assisi.

Pif si presenta con una maglietta verde Lega “però quella di una volta”. Le vendono su Amazon, ma le hanno quasi finite. Ieri aveva anche quella partigiana, dell’ANPI, però, passato il pericolo, si può anche tornare al guardaroba…da minchione. Se lo dice lui.

Al salone del libro è in veste di scrittore: titolo del libro “…che Dio perdona a tutti”. Protagonista un 35enne che decide di accasarsi e si imbatte in una ragazza molto religiosa; di più, molto cattolica. Lui della religione sa poco e quel poco lo ha dimenticato: ma per amore è disposto a mostrarsi non solo religioso, ma religioso molto ortodosso. Col risultato di fare errori così colossali da apparire blasfemo.
E’ una storia, dice PiF, di chi va oltre. C’è una analogia con “In guerra per amore”. Dove il protagonista non va in guerra con la velleità di salvare il mondo, ci va per chiedere la mano della ragazza di origine siciliana di cui è innamorato. Eppure, spingendosi oltre le proprie intenzioni incomincia a capire quel mondo sotterraneo.

Chi va oltre non fa una bella vita. Papa Francesco non fa una bella vita; un tempo si diceva “fa una vita da papa”, oggi non sembra più così. Cosa sarebbe oggi San Francesco? Un figlio di papà. Per qualcuno che si dichiara di sinistra e vive in centro a Roma, il migrante è uno che ti vende le calze. Che altro può significare per lui? Ma appena si esce dalla ZTL…

San Francesco è uno che va oltre. Rompere le regole, quelle che fanno comodo, che fanno vivere bene. La sua illuminazione è quella di avvicinarsi ai lebbrosi, i reietti, quelli che potrebbero essere oggi i rom o i migranti. Un atto che mette in crisi, una cosa che tutti noi potremmo fare, ma non facciamo.

Il romanzo parla di queste figure di eroi non eroi, personaggi buoni di natura che sembrano perdenti, ma alla fine riescono a incidere. Qui, si tratta di cercare di rispondere alla domanda: quanto siamo cristiani? Ma Pif, che però non “spoilera” il suo lavoro con anticipazioni, suggerisce di non immaginarlo più serio di quello che è: un racconto leggero e divertente.

Si può anche visitare così, il Salone del libro, saltabeccando qua e là tra una conferenza, la presentazione di un libro, una lezione magistrale.

Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it

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