Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Joker, la bellezza del Male

Guardare fino alla fine il film Joker e dire “bello!” è conseguenza della magistrale interpretazione di Joaquin Phoenix che da solo regge tutto.

Ma quello che mi ha inorridito è che , per quanto simbolizzato dentro un ambiente di fantasia come la città di Gotham, la narrazione enfatizza la bellezza del Male come fatto ineluttabile nel quale il povero Arthur Fleck non ha la possibilità di scegliere tra l’orrore del togliere la vita ad altri oppure no, ma è tutto dentro una conseguenza ineluttabile che dipende dagli altri, dalla Società, dalla situazione.

Insomma da tutti e da tutto , ma non da Arthur il quale diventa Joker senza volerlo, quale vittima innocente che si trasforma in demone omicida e trascina le folle di Ghotam dietro il suo esempio trovando finalmente il SUO pubblico e diventando quello che era “destinato” ad diventare.

Uccidere gli piace.

In tutta la narrazione non c’è un antagonista che simbolizzi il Bene, solo macchiette che sono rotelle di una Società in disfacimento.

La madre di Arthur è la figura più lontana dall’essere una figura positiva. Solo una sua vicina sembra essere umana e con tracce di amore per lui e da lui, ma il racconto pone dei dubbi che le scene viste con lei siano reali o solo nella testa di Joker.

La narrazione regge alla grande perchè l’empatia con Joker è obbligata e l’identificazione con un personaggio maligno è obbligata.

La catarsi finale è assicurata come la bellezza dell’insieme, ma la bellezza è legata al vero ed il vero è male ed è bene.

Nel film c’è solo il Male.

Se avete dei nipoti adolescenti dite loro di evitare di andarlo a vedere o andate insieme a loro e parlatene.

Un film che rispecchia in pieno la direzione reale che ha preso la nostra società, quella in cui viviamo, dove le cose sono pienamente legittimate dal fatto che “piace farle” e che tutto il resto è nascosto o noioso.

E , in ogni caso, è sempre colpa degli altri.

Donne uccise dai mariti, bambini uccisi dalle madri, bullismo per essere qualcuno e la lista sarebbe infinita.

Adoro i fumetti, ma fare uno spinoff di un fumetto, quello di Batman, dove il male ed il bene sono in lotta tra loro e il bene esiste, facendo un film dove il bene è assente, è un’operazione che giudico immorale e che farà vincere l’Oscar al protagonista.

franco

direttore@vicini.to.it

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