Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La Forestale dei Veleni

Venerdì 22 novembre, alle ore 21 in Cascina Roccafranca, sarà proiettato il docufilm , a cura dell’Associazione ColoriQuadri, “La Forestale dei Veleni” già andato in onda su RaiNews24 anni fa.

Purtroppo le questioni trattate sono diventate un ricordo e l’inchiesta di Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale e Andrea Tornago racconta la storia oscura del nucleo investigativo della Forestale di Brescia.

Vincenzo Li Causi, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Natale De Grazia. Giornalisti, operatori della Rai e servitori dello Stato. Tutti, tra il 1993 e il 1995, hanno trovato la morte in circostanze misteriose, mai chiarite fino in fondo, assassinati in Somalia o caduti sulla Salerno-Reggio Calabria, nel corso di quella che si sarebbe rivelata la loro ultima inchiesta, la loro ultima missione. Su che cosa stavano indagando?

È la storia delle navi a perdere, carrette del mare affondate negli anni Ottanta e Novanta e mai più ritrovate. Svanite nel nulla. Ufficialmente demolite in India oppure in Turchia, salvo poi scoprire che in quei porti non sono mai approdate.

Secondo gli uomini e le donne che hanno indagato sulle navi a perdere e sui loro tanti naufragi (identici nella dinamica, avvenuti senza il lancio di alcun SOS e senza un graffio per i marinai), le stive di quei mercantili nascondevano segreti pericolosi. Erano cariche di rifiuti tossici, veleni industriali, materiali radioattivi che trafficanti e grandi aziende – pubbliche e private – avevano interesse a smaltire, oppure ad esportare, illegalmente.

L’inchiesta, vincitrice della seconda edizione del Premio Morrione, nuova sezione del Premio Ilaria Alpi, ricostruisce dal punto di partenza, attraverso documenti finora inediti e la testimonianza diretta dei “sopravvissuti”, le indagini sulle navi a perdere fatte da investigatori e cronisti che per anni hanno cercato di dare un volto e un nome ai trafficanti, nel tentativo di localizzare i relitti. Finché qualcosa o qualcuno non è intervenuto per fermarli.

fonte: da lavoroculturale.org di Davide Gangale

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