Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

CHI VA PIANO…

Si era già detto, lo sky line torinese rendeva di più quando solo la Mole spiccava contro lo sfondo delle montagne. Qualcuno fece notare che però era bella pure New York e insomma, da qualche parte bisogna pur cominciare… Inghiottito stoicamente il primo grattacielo, che già stonava come un dito fasciato, ecco arrivare il secondo, e messo lì, piuttosto lontano dal suo fratello di latte, rendeva ancora più disarmonico il panorama. Ma gli archistar devono pure portare a casa la pagnotta e la regione trovare un posto in cui ricoverare le scartoffie, quindi ce ne siamo fatti una ragione.

Ora la domanda retorica è: meglio una cosa brutta portata a buon fine o una cosa brutta non terminata? Ininfluente, si dirà, se consideriamo la faccenda sotto il solo profilo estetico. Invece no, perchè a guardarla con un tocco di  malvagio pragmatismo, la cosa brutta non finita siamo ancora in tempo a buttarla giù e piazzare al posto suo una bella piantata di alberi, un giardino per le cacche dei cani, un maneggio per muli.

Tanto i tempi di realizzazione sono quelli che sono, Torino è lenta, mica per niente i suoi abitanti sono stati appellati “bugia nen”.

Decenni per un grattacielo e altrettanti per un troncone di metropolitana fanno ben sperare che il terzo fratello noi non lo vedremo, magari un giardino per le cacche dei cani si.

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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