Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Un Torinese arricchisce l’Italia degli Internazionali BNL

Un esempio di carattere e correttezza tra Sonego e Djokovic

Per far parlare di Torino alla miriade di tiggì del nostro universo mediatico doveva pensarci un torinese del tennis che, servizio dopo servizio, è andato a disputare la semifinale degli Internazionali BNL d’Italia. Settimo italiano, primo torinese di sempre.

Un mondo di giganti di quello sport, di quella professione. Nel torneo in cui Fognini esce al primo turno sbattendo in terra la racchetta per restituirla accartocciata alla panchina, lui, Lorenzo Sonego si permette di battere Rublev, numero 7 al mondo, uno che ha un risultato di 7 match persi nel 2021 contro 29 vittorie. Anche Rublev (si legge Rubliov, come Krusciov) fionda la racchetta a terra e si rialza gettando intorno uno sguardo sanguinario. Prima di lui, battuto anche Thiem, numero 4 al mondo; variante sul tema, prende a calci i tabelloni pubblicitari che circondano il campo. Lorenzo Sonego, di suo, solleva le braccia per sollecitare il tifo degli spettatori. Italiani. Poi torna a fondo campo, calmo e concentrato.

Persino il numero uno, Djokovic, nella semifinale ha un momento di ansia, il “braccino” nel tie break del secondo set; gioca una palla a metà campo e poi un “lob” timido che rimane troppo basso e permette a Sonego di vincere il set. Durante la partita Djokovic, sempre concentrato con i suoi occhi sbarrati, uno che non regala niente a nessuno, si sente in dovere di applaudire qualche colpo di Sonego.

E’ un mondo sempre più professionistico, di professionisti longevi come tennisti e di giovani Next Generation emergenti, mentre altri continuano ad emergere. Giganti anche fisicamente. Sonego è alto 1,91, Berrettini 1,95, Fognini 1,83, un nanerottolo, ma con un colpo che parte come una frustata. Ma fra i semifinalisti c’era Opelka, 2 metri e 11; immaginiamo che sassata arriva da quella quota + altezza della racchetta + allungo delle braccia. Facciamo 3 metri, cifra tonda.

La novità è stata la presenza in TV. Mentre Super Tennis, il canale della Federazione tennis, seguiva il torneo femminile, Italia Uno e il Canale 20 Mediaset hanno presentato numerosi match in chiaro. E, forse per la prima volta, molti sportivi casalinghi, senza distinzione di genere, hanno cominciato ad apprezzare questo sport. In cui si vince solo quando si conquista l’ultimo punto, non quando finisce il tempo (mancano 5 minuti, palla in tribuna). In cui tecnica, preparazione atletica e testa giocano un ruolo decisivo. Nessuna possibilità di scorrettezze. Forse alcuni neofiti hanno cominciato a familiarizzare con termini come “lungo linea” o “inside out”, o quelli citati sopra.

A novembre ci saranno, proprio a Torino, le “ATP Finals” riservate ai migliori otto atleti del ranking di singolare e doppio, che si sfidano in due gironi all’italiana; da questi escono quattro semifinalisti che si giocheranno l’accesso al match finale. Un torneo al massimo livello, anche come montepremi.

Ad oggi sono già stati venduti 63.000 i biglietti, il 20% all’estero nonostante l’epidemia. “Prevediamo 100 eventi, molti dei quali internazionali, con una ricaduta economica tra i 120 e i 150 milioni di euro. Per 10-15 giorni la città sarà pienissima “ha detto l’assessore comunale allo Sviluppo Economico, Commercio e Turismo, Alberto Sacco.

Avremo modo di parlarne in fase di avvicinamento.

Ci auguriamo che anche degli otto “finalists” (più gli otto del doppio) facciano parte uno o più italiani e che i nostri concittadini possano seguire questo evento a suo modo epocale (Torino si è assicurata l’edizione 2021-2025) nel modo più ampio e partecipato.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

Nota: tra gli eventi mediatici che hanno interessato Torino di recente ho trascurato, colpevolmente ma volutamente, la partenza da Torino-Piazza Castello della prima tappa del Giro d’Italia. L’evento è già alle nostre spalle ma ha dato meritato lustro alla nostra città, soprattutto per la partecipazione ordinata e festosa lungo i viali. Se ci si prova, Torino c’è.

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