Il quartiere di San Salvario e i suoi abitanti, i suoi frequentatori e la sicurezza dei cittadini: un rapporto difficile, una questione annosa. San Salvario è, assieme al Quadrilatero, uno dei posti più frequentati, più vivi, più eterogenei di Torino, ma è indubbio che la complessa miscellanea di abitanti e frequentatori pone una serie di problemi alla sicurezza delle persone.
In passato, erano state adottate dal Comune varie soluzioni per monitorare l’ordine pubblico e intervenire per reprimere episodi di criminalità o di eccessivo rumore nei ristoranti e nei locali presenti. A tutela della sicurezza urbana e della quiete notturna è stato di recente installato in largo Saluzzo un nuovo sistema di videosorveglianza: la piazzetta è illuminata da 4 telecamere con un sensore che misura il livello di rumore ambientale. Sul posto è anche attiva una rete di rilevazione dell’inquinamento acustico, generato dalla movida.
I dati in tempo reale sono raccolti e confluiscono nel “cruscotto della sicurezza urbana”, aggiungendo un elemento sui fenomeni che caratterizzano la nostra città. A regime, è previsto l’ulteriore inserimento di una telecamera posizionata all’angolo di via Baretti in direzione del Parco del Valentino ed una videocamera termica aiuterà i responsabili delle forze dell’ordine ad analizzare la concentrazione di persone ed eventuali criticità.
Interventi sicuramente frutto di analisi e studi originati tempo addietro, ma non si può non notare la curiosa coincidenza tra alcune iniziative, peraltro utili, adottate dal Comune e la prossima scadenza elettorale che interessa la città.
GF
giorgiof@vicini.to.it
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