“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Dolore cronico e appropriatezza prescrittiva

Una tavola rotonda da Motore Sanità

La tavola rotonda che si è tenuta il 21 scorso presso il NH Collection Santo Stefano Torino, a cura di Motore Sanità verteva sul tema “Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione nella gestione del Dolore Cronico”.

Cefalee, artrosi del ginocchio, dell’anca, della spalla. E poi – per fare solo qualche esempio – discopatie, stenosi midollari a carico della colonna, fibromialgie. Patologie diverse con un comune denominatore: quel dolore cronico che, soltanto in Piemonte, colpisce circa 700mila persone, con un notevole impatto sulla vita di relazione e lavorativa. Con altissimi costi economici. Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione – è emerso nel tavolo di confronto tra accademici, farmacologi, specialisti, medici di medicina generale e rappresentanti delle istituzioni – sono i fattori chiave nella gestione del dolore cronico. Si ritiene, infatti, che la maggioranza dei 13 milioni di italiani colpiti da dolore cronico lieve o moderato (oltre il 20% della popolazione) sia trattato in maniera inappropriata.

In particolare Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità si è soffermato sull’uso dei FANS “che possono provocare effetti collaterali importanti in particolare a livello del tratto gastrointestinale alto. In tale contesto, la medicina generale riveste un ruolo fondamentale nella prescrizione appropriata dei farmaci (il paracetamolo risulta la prima scelta nella gestione del dolore lieve e moderato in assenza di stato infiammatorio)”.

L’intervento del Dr Zanon ha chiamato in causa la figura del medico di Medicina Generale qui rappresentata da Roberto Venesia, Segretario FIMMG Piemonte, Responsabile nazionale area Farmaco Fimmg e membro esperto della Cabina di Regia Piano Nazionale Cronicità.

Un contributo, quello del Dr Venesia, di particolare interesse per un pubblico di non esperti del settore.

“La multi morbilità sostiene il Dr. Venesia “è attualmente una delle maggiori sfide del SSN, per varie ragioni,  prima tra tutte una organizzazione dell’assistenza sanitaria tradizionalmente basata su un modello orientato alla singola patologia e sempre più specialistica a discapito di un approccio che consideri il paziente nella sua globalità e complessità di patologie e problematiche. Focalizzando l’analisi sulla popolazione anziana, maggiormente colpita da patologie degenerative, quelle più diffuse per entrambi i generi sono artrosi (47,6%), ipertensione (47%), patologia lombare (31,5%) e cervicale (28,7%), e ancora iperlipidemia, malattie cardiache e diabete; tra le donne anche la depressione (15%)”.

“La combinazione più frequente di patologie croniche (almeno 2 patologie concomitanti) nel 2017 è stata ipertensione e osteo-artrosi (28,0%). Nel gruppo di pazienti con tre patologie concomitanti la combinazione più frequente è stata ipertensione, osteoartrosi e disturbi tiroidei (20,6%), a cui si aggiunge il diabete tipo 2 nei soggetti con quattro patologie. In generale, emerge come il 73,7% dei soggetti con almeno 2 patologie croniche concomitanti risulta in politerapia farmacologica, cioè con cinque o più farmaci differenti. Questa situazione si associa a un maggior rischio di eventi avversi, a un aumento degli impieghi potenzialmente inappropriati dei farmaci, così come a una riduzione dell’aderenza terapeutica.” Ci curiamo male o non ci curiamo più.

Circa le soluzioni, il Dr. Venesia si mostra fiducioso nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) oggetto di un recente accordo Integrativo Regionale della Medicina Generale del Piemonte, che dovranno garantire una copertura assistenziale più capillare e continuativa rispetto a oggi, attraverso l’integrazione in rete e con il lavoro di equipe tra i medici di famiglia e i medici della ex guardia medica. Le AFT opereranno in tema di prevenzione, vaccinazioni, presa in carico della cronicità, diagnostica di primo livello e sviluppo delle cure domiciliari. I medici che fino ad oggi erano relegati ad esclusiva attività di guardia medica notturna e festiva, svolgeranno attività anche di giorno durante la settimana a supporto dei medici di famiglia per integrare la continuità dell’assistenza nonché le attività di prevenzione e presa in carico della cronicità.

La medicina generale” conclude il Dr Venesia ”può contribuire efficacemente a garantire l’appropriatezza delle cure del dolore cronico passando da un’assistenza “reattiva” a un’assistenza “proattiva”, attraverso l’adozione di nuovi approcci assistenziali, professionali e organizzati, come le AFT previste dal recentissimo accordo regionale”. “L’utilizzo di sistemi informativi evoluti, che possano supportare il medico nelle attività assistenziali, l’adeguata e costante formazione e la creazione dei team multiprofessionali che puntano al miglioramento continuo (gestione integrata) con una chiara condivisione dei ruoli e del lavoro tra medico di medicina generale e specialista sono le basi sulle quali fondare la centralità ed insostituibilità del medico di famiglia nella gestione del dolore cronico lieve e moderato”.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

www.motoresanita.it

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