Al via da mercoledì 18 settembre2024 la sesta edizione del Festival delle Migrazioni, cinque giorni di incontri, spettacoli, concerti, laboratori e appuntamenti conviviali, la maggior parte dei quali a ingresso gratuito.
Un festival diffuso a Torino tra San Pietro in Vincoli, Scuola Holden, Polo del ‘900, Ufficio Pastorale Migranti,Teatro Valdocco, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Giardino Pellegrino e Borgo Dora. Cinque giorni di incontri, arte, teatro e letteratura,dal18 fino al 22 settembre.
Equilibri, disequilibri, cadute è il tema scelto per questo sesto anno di festival, la chiave di lettura attraverso cui si svilupperanno gli eventi di questa edizione, che torna a indagare alcuni dei temi fondamentali che caratterizzano il fenomeno migratorio quali politiche transnazionali, crisi climatica,tematiche di genere,il rapporto tra lavoro e sfruttamento, i diritti.
L’opening del festival il 18 settembre alle18 è l’occasione per inaugurare all’ex Cimitero di San Pietro in Vincoli la mostra Sguardi plurali sull’Italia plurale, prima tappa di un tour che la vedrà esposta in tutta Italia. Si tratta della restituzione dell’omonimo concorso, giunto alla seconda edizione,rivolto a giovani fotografi con background migratorio.
L’esposizione racconta l’Italia attraverso una raccolta di immagini in grado di esplorare la ricchezza e le sfaccettature di una società sempre più stratificata e interconnessa.
A seguire, in programma GAZA ORA messages from a dear friend, una sessione di letture tratte da resoconti e aggiornamenti da Gaza, dal 9 ottobre 2023 a oggi, a cura di Iante Roache della compagnia teatrale Az Theatre.
Quali siano le difficoltà che incontra chi riesce ad arrivare in Italia sono raccontate da tre prospettive differenti: Incontro Minori stranieri non accompagnati,con la giornalista Angela Gennaro. Incontro CPR: verso quali direzioni? su cui a un anno di distanza il festival torna a fare il punto. Incontro incentrato sui richiedenti asilo LGBTI+,realizzato in collaborazione con l’associazione Quore e ToHousing .
Con lo storico Peppino Ortoleva, l’antropologo Piero Gorza e la professoressa María del Rosio Barajas Escamilla, in collegamento video dal Messico, con Dialogo tra continenti si comprenderanno le origini e il ruolo dei confini negli stati moderni.
Storie, esperienze e sguardi da chi lavora sul campo in Italia e nell’Africa Subsahariana, a supporto della salute delle donne sono al centro dell’incontro condotto da Fabio Geda, che ha recentemente compiuto un viaggio in Angola insieme a“Medici con l’Africa CUAMM”.
Al Medio Oriente è dedicato l’incontro Per una pace possibile attraversando il conflitto, con il politologo Paolo Naso, Giorgio Gomel, economista e membro dell’Istituto Affari Internazionali, l’Imam di Firenze Izzedin Elzir e Gianni D’Elia del Centro Studi Sereno Regis.
In programma sei rappresentazioni, tra cui A casa loro, monologo in atto unico di e con Giulio Cavalli,attraverso il quale viene mostrato il lato umano delle migrazioni, con un focus sul Mediterraneo e le rotte africane e balcaniche; la performance di Sara Beinat, Quel giorno che ci si veda ancora, si ispira alle lettere degli migranti italiani custodite presso l’ISREC di Bergamo e sarà visibile solo a una spettatrice o uno spettatore alla volta; Shuma,una favola ambientata in fondo al mare, rivolto alle scuole primarie e secondarie prende spunto da un fatto di cronaca: il ritrovamento di un ragazzino del Mali con una pagella cucita nella giacca dopo il naufragio del 18 aprile 2015.
Giovedì 19 settembre al Polo del ‘900 il cinema è lo strumento che permette un confronto tra diverse generazioni e il concorso Lingua Madre. Nell’appuntamento successivo Abdullahi Ahmed (Commissione consiliare per il Contrasto a razzismo e istigazione all’odio e alla violenza), mette a confronto il fenomeno migratorio oggi rispetto ai decenni passati contestualmente alla proiezione di tre film realizzati da Ceste: Romeo & Giulietta. Il gioco del film, che racconta e documenta la preparazione dello spettacolo teatrale Il gioco di Romeo e Giulietta–una storia nel mercato di Porta Palazzo diretto da Beppe Rosso realizzato a Torino; il mediometraggio Abdellah e i suoi fratelli, un chiaro riferimento alla celebre opera di LuchinoVisconti del 1960,in cui si narra la storia vera di Abdellah Doumi, che ancora oggi descrive il presente di una città e una società dove si sostiene, facendo leva su sentimenti razzisti, l’uguaglianza immigrato/criminale. A concludere, il cortometraggio Movimento in cui si parla di come il canale di Sicilia sia diventato il più grande cimitero sottomarino del Mediterraneo. L’evento si svolge in collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema.
Poi molti laboratori in cui si affrontano temi artistici e interculturali.
Per finire cena delle cittadinanze per condividere insieme il cibo portato da casa e i piatti proposti dalle cucine dal mondo presenti al festival e l’incontro, il 22 settembre tra Alessandro Barbero e il musicista Thoni Sorano, cultore di musica mediorientale e caucasica, che insieme dialogheranno sulla gestione e sulle conseguenze dei confini nella Storia e, conseguentemente, nella musica.
Buon Festival a tutti!
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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