Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Venezia 81: genitori e figli.

Tra i titoli da tenere presenti  per le prossime visioni nelle sale cittadine, alcuni affrontano in modo significativo il tema delle  dinamiche familiari. Mon inseparable  (Orizzonti) è il primo lungometraggio della regista Anne-Sophie Bail. Apparentemente indivisibili come la coppia di pappagalli  Agapornis che hanno in casa, sono Mona e  Joël, il figlio trentenne con disabilità intellettiva che la donna si è allevata da sola. Ma il legame simbiotico va in crisi perché nella vita di Mona si affaccia un possibile amore  e così pure il ragazzo scopre che la compagna  Oceane, anche’essa con deficit cognitivo, è incinta. Merito della riuscita del film l’interpretazione della protagonista, la sensibile Laure Calamy,  perfettamente calata nella parte di una donna che da sempre deve fare i conti con l’ essere “speciale” che è Joël, e che in un momento di disperazione riesce e dire l’indicibile: “Volevo un figlio normale!”.Vermiglio (Venezia 81) è un  paese di quell’alta montagna trentina da cui proviene la regista  Maura Delpero e dove ha ambientato la vicenda di un maestro di scuola (Tommaso Ragno), riconosciuta autorità del paese e della propria famiglia. Sulla base dei suoi giudizi inappellabili e di ragioni economiche l’uomo decide il futuro dei numerosi figli, segnandone il destino per sempre. Memoria di un patriarcato che è stato duro a morire nelle realtà chiuse e contadine, il mondo in cui si muovevano a quel tempo sia le figure maschili che femminili è rappresentato con verità e naturalezza.

Jouer avec le feu, (Venezia 81) realizzato dalle sorelle Delphine  e Muriel Coulin  è la storia di un ferroviere cinquantenne, vedovo, con due figli maschi. Il primogenito, incurante dei valori famigliari, viene affascinato da gruppi di estrema destra e dal culto della violenza, fino  a compiere scelte drammatiche. Film di grande attualità se si pensa alla deriva contemporanea del populismo di destra in molti paesi europei, in cui  Vincent Lindon riesce a esprimere l’esatta dose di  dolore e impotenza di un padre.

Anna Scotton

annas@vicini.to.it

 

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