C’è una parte di Europa in fiamme. Lo ricorda Russians at War (FUORI CONCORSO), il coraggioso documentario della regista russo-canadese Anastasia Trofimova.L’autrice ha seguito per sette mesi un battaglione dell’esercito russo in Ucraina, costituito inizialmente dl 900 soldati: di questi solo 300 sono tornati, la metà dei quali invalidi. Dalle parole dei militari emerge lo choc di essersi scoperti all’improvviso cittadini in guerra, appartenenti a due Paesi plasmati dalla Storia come fratelli, Slavi contro Slavi. Le testimonianze sono genuine, prive di retorica: c’è il soldato che si sente un patriota, chi vorrebbe sistemare finalmente la questione russo-ucraina che va avanti dal 2014 affinchè non debbano affrontarla i propri figli, chi non ha saputo sottrarsi agli ingranaggi della macchina bellica una volta avviata. La maggioranza attribuisce al crollo dell’Urss la perdita di valori condivisi e l’ emergere di spinte nazionaliste. I mezzi blindati, le divise, le armi, i morti sembrano quelli a cui il cinema ci ha abituato: ma la loro guerra è reale ed è adesso. Sui volti dei combattenti disorientamento, angoscia, dolore, in cui si specchia l’impotenza dello spettatore.
In Honeymoon (BIENNALE COLLEGE CINEMA), il lungometraggio d’esordio della regista di Kiev Zhanna Ozirn, non ci sono né militari né armi, ma il conflitto si respira attraverso il senso claustrofobico e di oppressione che prova una coppia di ucraini sorpresi dall’invasione di febbraio 2022 nella loro nuova casa. I due giovani sono costretti a vivere nascosti e nel terrore, camminando carponi e parlando sottovoce, prigionieri dell’invasore. Nei loro dialoghi progressivamente si affacciano anche temi esistenziali: dall’amore per l’Ucraina e al timore per il suo destino, alla mostra d’arte che la protagonista deve allestire a Vienna, per dare un senso alla sua vita e “fare qualcosa di buono”. L’orrore non ha volto ma arriva attraverso l’uso del sonoro: le voci dei soldati, gli spari, le urla delle violenze, il frastuono dei bombardamenti che scandiscono il tempo. La fuga notturna sarà l’unica luna di miele possibile?
Anna SCOTTON
annas@vicini.to.it
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