E, per finire, alcune riflessioni a cavallo tra cinema e reale.
- A fronte delle difficoltà degli accreditati di accedere a molte proiezioni, al Lido è stata aperta la possibilità delle “rush line”. Apertura a maglie strette: i film più ambiti, nonostante le lunghe attese degli accreditati a mò di gechi spalmati sulla fiancata della Sala Grande, o come umili paria in code parallele a quelli dei prenotati, spesso sono rimasti inaccessibili.
- Una Mostra da record, con l’aumento della vendita di biglietti ( +11% già dai primi giorni) e degli abbonamenti (+25%) rispetto al 2023, merita l’incremento di punti di ristoro e soprattutto di servizi igienici, per ridurre le attese mortificanti ai bagni.
- Ma ci sono anche buone notizie. La Regione Piemonte rafforza la sua posizione di eccellenza nel panorama cinematografico nazionale e internazionale grazie a nuovi importanti accordi stretti in occasione della 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’assessore alla Cultura Marina Chiarelli, alla sua prima partecipazione alla prestigiosa rassegna, ha incontrato operatori di tutto il mondo presso l’Italian Pavillion, puntando a consolidare il ruolo del Piemonte come hub di riferimento per le produzioni cinematografiche.
- Grazie al documentario Alma del desierto, per la regia di Monica Taboada-Tapia, presentato a Venezia 81, Georgina Epieyú Ipuana, la più vecchia transgender della Colombia, è stata riaccettata dai membri della sua comunità che l’avevano bandita e addirittura cercato di ucciderla, quale reietta. Il cinema può dare considerazione e restituire dignità a un essere umano. Applausi e commozione in sala.
Anna SCOTTON
annas@vicini.to.it
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