Quando il cinema veicola l’informazione in un linguaggio artistico: è il caso di Maldoror (FUORI CONCORSO), un noir diretto dal regista Fabrice Du Welz, ispirato alla vicenda del serial killer pedofilo Marc Dutroux, denominato il mostro di Marcinelle, e allo scandalo giudiziario scoppiato nel Belgio negli anni ‘90. Il giovane gendarme Paul Chartier prende a cuore il caso, intuendo che rappresenta la punta dell’iceberg di un’organizzazione di pedofili con ramificazioni internazionali. L’ossessione di cui Paul sembra preda, volta a fermare il sospettato e ad impedire nuove vittime, ha il pregio di conferire al film il ritmo incalzante del thriller e di condurre lo spettatore in un viaggio alla scoperta degli abissi dell’animo umano.Sorprende Diva futura (CONCORSO): del resto anche la regista Giulia Louise Steigerwalt ha dichiarato “Mi aspettavo di trovare tutto tranne questo” nel volume Non dite alla mamma che faccio la segretaria – Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell’hard (Sperling & Kupfer, 2013), di Debora Attanasio su cui il lungometraggio si basa. Ambientato negli anni ’80-’90, ripercorre la vicenda di Riccardo Schicchi, un uomo che, scoperto il corpo femminile attraverso le riviste erotiche che leggeva il padre, ebbe del sesso una visione soprattutto ludica, liberatoria. “Amorale, non immorale” era il mantra che guidava la sua filosofia di vita e di lavoro e che portò una pornostar in Parlamento. Lo sguardo femminile della regista assolve quell’industria del porno da cui uscirono figure iconiche quando non veri e propri fenomeni culturali come Ilona Staller e Moana Pozzi. I ruoli del film meglio calzati sono quello di Pietro Castellitto, qui decisamente in parte, e di Barbara Ronchi, nei panni della segretaria factotum.
Con Iddu (CONCORSO), i registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza realizzano un racconto di mafia ispirato agli anni di latitanza in Sicilia di Matteo Messina Denaro. Se nella realtà il boss di Cosa Nostra fu coperto da una rete di fiancheggiatori e catturato in una clinica privata nel gennaio del 2023, anche la clandestinità del protagonista (l’attore Elio Germano) è resa possibile dal sistema di protezioni del territorio. Iddu parte dalla cronaca per raccontare un pezzo della nostra Storia, quella che di un Paese tenuto ancora in scacco dalle connivenze, dall’illegalità e dall’arretratezza culturale.
Anna SCOTTON
annas@vicini.to.it
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