La memoria e il coming of age generazionale sono i temi di due film in gara per il Leone d’oro: Leurs enfants après eux della coppia di fratelli registi Ludovic e Zoran Boukherma – che hanno adattato per lo schermo il romanzo di Nicolas Mathieu – racconta la crescita tra il 1992 e il 1998 di un gruppo di ragazzi di un paese del nord della Francia, già da tempo multietnica. I giovani appartengono a famiglie del sottoproletariato e trascorrono l’estate tra feste a casa di giovani borghesi (“Loro non sono costretti a sentire ogni giorno i genitori che mi rinfacciano i sacrifici fatti per farmi studiare”) e scontri con figli di immigrati magrebini come Hacine, tormentati dal complesso di inferiorità e dalla voglia di rivalsa nei confronti dei nativi francesi. Da segnalare la colonna sonora molto accattivante, con brani che vanno dagli Aerosmith a Bruce Springsteen, ai Metallica ai Red Hot Chili Peppers, a sottolineare i passaggi emotivamente più intensi.
Ainda estou aqui dal regista Walter Salles, riprende una storia vera, quella della morte a seguito di torture dell’ingegnere Rubens Paiva, attivista politico all’insaputa della famiglia contro la dittatura militare brasiliana. Il governo autoritario instauratosi dopo il golpe militare, conosciuto anche come regime dei Gorillas o Quinta Repubblica, tra il 1964 e il 1985 vessò la popolazione attraverso atti di violenza su migliaia di dissidenti e oppositori. Solo nel 2014, a 30 anni dalla caduta del regime, l’esercito brasiliano riconobbe i crimini commessi.
La vita serena di una famiglia borghese di Rio de Janeiro viene sconvolta dalla scomparsa del padre prelevato senza spiegazioni dalla polizia. Anche se la madre rappresenterà nel tempo il punto di equilibrio della famiglia, il dramma viene avvertito comunque dai cinque figli che si trovano a cavallo dell’adolescenza e cambierà il loro percorso di crescita e transizione verso l’età adulta. Anche se ai film avrebbe giovato qualche sforbiciata, colpiscono entrambi per la bravura degli interpreti principali e per il tono sincero della narrazione.
Nota a margine: meraviglia rivedere sullo schermo giovani senza telefoni cellulari o dispositivi tecnologici come cuffiette ed auricolari, liberi di toccarsi, guardarsi, ascoltarsi…
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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