“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Metodi di sterminio

Un pensiero antico attribuiva alle guerre il potere salvifico per l’umanità di far fuori un bel po’ di gente, giacché donna (e per forza di cose anche uomo) si ostinavano a procreare indisturbati, unendo come si dice l’utile al dilettevole con il risultato che a ogni tot decenni, facendo il conto della spesa, ci si accorgeva che, dato che pochissimi avevano i soldi per mangiare ma per forza di cose tutti mangiavano, le bocche da sfamare diventavano un onere che il pianeta faticava a sopportare. E così si va giù di carneficine e l’umanità si assottiglia. Ma non abbastanza, evidentemente, avendo inoltre essa preso il vizio di invecchiare, soprattutto nelle nostre belle società capitalistiche, oltre i confini della decenza.

E così, ognuno si studia qualche metodo ingegnoso per assottigliare il numero di quelli che impropriamente calpestano il suolo oltre il tempo massimo.

Quindi si sono inventate le liste d’attesa. Geniale. La lista d’attesa è quella roba in cui finisci se prenoti un qualsiasi esame medico, urgente o no. Generalmente alla data della visita si arriva dopo un percorso che ha già decimato di un bel po’ i questuanti. Se si arriva ad una voce umana, la qualcosa non è sempre detta, questa ci comunica che le liste sono, appunto, chiuse. Riprovare dopo qualche tempo. Nel frattempo un po’ di candidati si è già ritirato dalla gara, chi perché, rompendo magari il salvadanaio del nipote, riesce a pagarsi l’esame privatamente, chi perché ha lasciato che la natura facesse il suo corso senza forzarla con inutile prevenzione.

Gli ospedali cittadini scarseggiano di medici e infermieri, un combinato disposto che con il disdicevole invecchiamento della popolazione sta ottenendo il risultato che l’aspettativa di vita si sta abbassando di qualche puntarello.

Quando si dice la genialità del progresso…

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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