“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

42Tff:  Doppio gioco di sguardi

Piacerà a Giancarlo Giannini – che al Tff ha augurato al cinema italiano di ritrovare “la semplicità e la fantasia” – Ho visto un re, (FC) di Giorgia Farina, ispirato alla storia vera  di un ras etiope sequestrato  durante la campagna d’Africa e portato nell’entroterra laziale. La vicenda si tinge di avventura sospesa tra immaginazione e realtà con il prigioniero chiuso  nella voliera del parco della villa del podestà e che  diventa un personaggio salgariano attraverso lo sguardo incantato di un bambino.
La figura del gerarca fascista ben incarna da una parte l’ottusità, il cinismo imperialista del regime e dall’altra gli  stilemi del patriarcato familiare di allora, mentre il principe etiope esprime la dignità aggredita e offesa dei colonizzati.

I due mondi, quello adulto e quello infantile, coesistono grazie a sfumature creative e il film si contamina col cartoon, attraverso sequenze animate ispirate alle illustrazioni autentiche dei libri di Salgari. L’approccio lieve “come in una favola dei Fatelli Grimm” non impedisce la lettura seria ed efficace di un passato che si specchia nel presente per quanto riguarda il tema delle libertà sociali e dell’accettazione dell’altro. La prospettiva che bilancia il dramma con la speranza è piacevolmente  venata di quell’ironia a cui  rimanda il titolo ispirato da Enzo Iannacci, qui in funzione –  a detta della regista – di spirito guida.

Messaggio di speranza e resilienza anche nella vicenda del giovane intersessuale nel film Ponyboi (CL) di Esteban Arango. La difficoltà di accettazione da parte della famiglia ha spinto il ragazzo a vivere  in un contesto di marginalità sociale, prostituzione e crimine. Opera imperfetta per durata ed eccesso di didascalismo, riscattata però dall’interpretazione del protagonista, l’attore River Gallo, qui anche in veste di  sceneggiatore. Grazie a una performance che è il cuore pulsante del film, lo spettatore è coinvolto e partecipe delle sofferenze e del desiderio di rinascita di Ponyboi, il cui sguardo si posa su miserie e ipocrisie umane  con affettuosa  pietà.

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*