La presenza nei film della rassegna torinese di numerose figure materne si spiega con la possibilità di spunti narrativi che questo tema universale offre, anche affrontando questioni cruciali della contemporaneità.
Una storia complessa e potente è narrata dal film tunisino L’aiguille (CL) di Abdelhamid Bouchnack. A una giovane coppia nasce un bambino intersessuale: avranno tre giorni di tempo per decidere se e come correggerne chirurgicamente il genere. Una regia sobria ma efficace, riesce a ben rappresentare stati d’animo e ruoli dei protagonisti: dall’ombra opprimente del padre, ancorato agli stereotipi della cultura di appartenenza (“un maschio genera un maschio”) e sconvolto dal possibile stigma sociale, ai silenzi della madre che parlano più delle parole e la rivelano visceralmente vicina alla sua creatura, quindi disposta ad accettarla così com’è.
Holy Rosita, (CL) diretto da Wannes Destoop, esplora una questione etica e sociale complessa, come il diritto alla genitorialità e l’adeguatezza di una comunità nel supportare i suoi membri più vulnerabili. Rosita è una donna con deficit cognitivo e un forte desiderio di maternità. Quando resta incinta sia lei che tutti coloro le vogliono bene si interrogano sulla sua capacità di prendersi cura del nascituro. La recitazione naturale ed empatica della protagonista accompagna lo spettatore attraverso il suo percorso emotivo e di scelta.
My Best, Your Least (CL) della regista sudcoreana Kim Hyun-jung esplora conflitti, pregiudizi e inattese connessioni umane attraverso la storia di due donne diverse tra loro: una studentessa adolescente e la sua severa professoressa di liceo. Quando la giovane resta incinta l’insegnante ne chiede l’espulsione della scuola, convinta di agire per il bene della comunità. Quando la donna scoprirà a sua volta di aspettare un bambino, il suo muro di sicurezze e superiorità crollerà, portandola a vedere la ragazza in una luce diversa. Il film esplora temi come il giudizio, il perdono e il sostegno femminile, lasciando emergere una riflessione più ampia sulla maternità e sulle sfide personali.
Anna SCOTTON
annas@vicini.to.it
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