“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Che cosa hai messo nel paniere?

Sapete quelle domande che uno si fa da una vita e, pur sapendo che sicuramente la risposta esiste, e sarà ampiamente motivata, non si riesce a trovarla nella proprio personale bagaglio di buon senso?

Tra le molte oggi mi si affaccia questa: “Come e in base a che viene compilata la lista di ciò che va messo nel paniere ISTAT?”

Perché nello stilarlo per il 2025 è stato inserito, ad esempio, il top per materassi? Probabilmente sbagliando ero ferma all’idea che in quel paniere ci andassero prodotti di prima necessità, prodotti che, se soggetti ad aumenti spropositati di prezzo, potevano creare serie difficoltà alla famiglia media italiana. Il pane e il latte, per fare un esempio. Certo, si evolve, e la scomparsa di alcuni beni dal paniere è sintomatica dei cambiamenti che avvengono nei desideri e nei consumi del paese, ma perché privilegiare i pantaloni corti da donna e lo speck ad alcuni materiali scolastici?

Qualche malpensante parla di consumi drogati da alcune pubblicità martellanti ( top materassi in testa) il Codacons sottolinea che per il terzo anno consecutivo diminuiscono le voci alimentari a favore di altro. Il top per materassi non mi ha fatto niente di personale ma mi stride, non so perché mi sta antipatico ( e neanche sapevo si chiamasse top per materassi…).

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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