“La gente è affamata d’amore perché siamo troppo indaffarati, aprite i vostri cuori oggi, nel giorno del Signore risorto, e amate come non avete mai fatto” (Madre Teresa di Calcutta)

 

Cosa ci racconta la Fiera A&T

Pillole di tecnologie dalla Fiera A&T all'Oval Lingotto

A&T Torino quest’anno si è proposta come Fiera del “Make in Italy”, ossia evento dedicato alla manifatturiera dove, accanto all’esposizione delle tecnologie più avanzate e al trasferimento delle conoscenze e delle esperienze, si “fa l’industria italiana”.

Dal 12 al 14 febbraio, l’Oval Lingotto è diventato il luogo della contaminazione 5.0, l’opportunità di offrire a chi fa impresa soluzioni concrete, immediatamente applicabili e visioni competitive.

Rinnovata ed ampliata l’AI House, lo spazio nel quale 17 tra grandi imprese, PMI e startup, italiane e internazionali, presentano applicazioni e tecnologie intelligenti funzionali al mondo della manifattura e della supply chain.

Come una soluzione automatizzata di selezione e smistamento di colli di banane realizzata dall’azienda torinese Battaglio. “Il processo di maturazione nei frigoriferi dura 5 giorni. Ma non tutte raggiungono la maturazione nello stesso momento.  Lo smistamento è affidato quindi a dei robot che operano in base al colore che ne definisce il grado di maturazione” ci spiegano.” Un processo di computer vision affidato alle immagini. L’intuizione è sempre quella dell’allenamento del sistema, basato su un data base costituito da tutte la varietà di banane; terminato il processo di allenamento, possiamo ritenere che il riconoscimento dell’immagine sia oggettivo. Insomma, il papà che mostra al bambino un gatto e gli dice questo è un gatto”. Semplice no? In fondo sono solo banane…

Fra le novità della Casa dell’Intelligenza Artificiale, un veicolo innovativo a guida autonoma realizzato dall’azienda torinese Tecnocad e destinato alla mobilità pubblica urbana.

Il robot “senziente”.

Il termine “senziente”, inquietante se riferito ad un robot, viene pronunciato senza esitazione. Il robot è Pepper un tipico robot umanoide dall’aspetto accattivante, destinato all’interazione robotica. Studiati per assistere ed aiutare utenti con disabilità, anziani o autistici, usano l’intelligenza artificiale per realizzare forme di interazione che si adattano agli stati emozionali e alle peculiarità degli utenti. Secondo i ricercatori dell’AIRLab di UniTo, Advanced Interaction and Robotics, la risposta degli assistiti è quella di un rapporto amicale, quasi che lasciassero cadere quell’atteggiamento di senso di colpa che spesso accompagna il disagio.

“Lavoriamo sull’emozione” dice il giovane ricercatore. “Con l’aiuto di esperti cerchiamo di far comprendere all’umanoide le emozioni degli umani. L’IA si basa sull’interazione uomo macchina per renderla più naturale possibile, quasi a raggiungere una sintonia tra malato e macchina. L’IA riesce a riconoscere le emozioni dal parlato, dai termini utilizzati, dai movimenti facciali. Il dialogo con la persona viene ottimizzato tenendo conto di queste informazioni”. I sensori sono costituiti da vari dispositivi integrati tra loro: telecamere, giroscopi, sintetizzatori audio. Possono camminare, proporre dei giochi per stimolare la memoria.

Il robot Nao, è invece destinato ai bambini, fatto per stimolare con i suoi incredibili movimenti . “L’assistito” spiega il ricercatore, “è come se percepisse una differenza rispetto agli altri caretakers, il dottore, i genitori. A volte parlano con il robot anche di cose personal”.

Le accademie di Filiera della Regione Piemonte

Per rispondere al fabbisogno occupazionale e alla richiesta di rinforzo delle competenze delle imprese operanti in “filiere” ampie e strategicamente rilevanti, la Regione Piemonte promuove un nuovo modello didattico-organizzativo: l’Accademia di Filiera.

L’intento è quello di integrare e completare l’offerta formativa “più tradizionale”. Autorizzata e finanziata dalla Regione, coinvolge direttamente le imprese nel sistema formativo regionale e stabilendo così un raccordo organico tra lavoro e formazione.

Sono rivolte a studenti diplomati ITS che vogliono raggiungere una formazione a livello universitario triennale. I neo-diplomati accedono, in base ad una selezione, ad un percorso che si conclude nelle aziende delle varie filiere: Agrifood, Aerospazio/Meccatronica, Manifattura avanzata. Biotecnologie: il progetto “Dynamic Step” dell’ITS Biotecnologie ha studiato un tutore di “gesso intelligente” che, attraverso sensori posti all’interno, monitora l’andamento del recupero osseo permettendo di intervenire anche, se necessario, sulla posizione delle fratture.

L’intento delle “Academy” è preminentemente pragmatico (una delle parole chiave che si ripetono), quindi laboratori e sperimentazione; i docenti provengono dalle imprese stesse che potranno in seguito essere destinatarie delle competenze acquisite dagli studenti.

IA e competenze

Non sono solo le grandi aziende (ENEL, ENI, quelle che si occupano di mobilità) a utilizzare il binomio IA e competenze. C’è fame di competenze: certo, tecnologiche ma anche quelle che vanno sotto la definizione di “curvatura digitale”, quel connubio tra il digitale e altre discipline, fino a competenze umanistiche e digitali insieme: sociologia, salute, arte. Filosofia. E, da non sottovalutare, quella linguistica. La rapidità con cui circolano le competenze sta provocandone una carenza in alcuni settori.

A quali aziende interessano competenze più estese rispetto a quelle tipicamente aziendali? I campi di applicazione sono marketing, efficientamento dei processi. La logistica (oggi la maggiore impresa al mondo, un’impresa di logistica, si nutre di digitale). Il settore sanitario e di scienze della vita. Chimica e farmaceutica. Fino alla carpenteria metallica: sistemi di visione e di machine learning utilizzati nella riduzione della difettosità nelle saldature.

Contaminazioni di competenze. Economia circolare. Curvatura digitale. Sono queste le parole destinate a sottolineare il nostro futuro.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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