
Domenica 30 marzo 2025, alle ore 18.30, il card. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, prende possesso del Titolo di Gesù Divino Maestro alla Pineta Sacchetti, in via Vittorio Montiglio 18.
Cosa vuole dire?
Bisogna tornare molto indietro quando a capo della Chiesa c’era San Pietro apostolo ed era Vescovo di Roma, pastore della Chiesa tutta, ma in particolare di quella romana e perseguitata.
I suoi discepoli (quelli ordinati sacerdoti avevano anche loro il dovere della pastorale ed alcuni di loro più di altri. In seguito sarebbero stati chiamati parroci di Roma: questi avevano poi avuto l’onere di eleggere il nuovo Papa alla sua dipartita).
Questi parroci sarebbero poi diventati i Cardinali e la lunga storia della Chiesa non li avrebbe trovati solo nella città di Roma , ma in tutto il mondo evangelizzato.
Quindi anche al Cardinale Repole (Arcivescovo di Torino e di Susa) va assegnata “una parrocchia a Roma”
I Titoli cardinalizi sono chiese della diocesi di Roma o delle sedi suburbicarie il cui nome è assegnato ad ognuno dei cardinali della Chiesa cattolica, a simboleggiare l’appartenenza al clero romano e l’unità del Collegio dei cardinali come strumento di supporto all’attività pastorale del vescovo di Roma.
Il titolo viene attribuito dal Papa all’atto della nomina di un cardinale ed è vitalizio. Le chiese titolari sono contrassegnate, generalmente sulla facciata, da un doppio stemma: a sinistra quello del Papa regnante, a destra quello del cardinale titolare medesimo.
A partire dal motu proprio Suburbicariis sedibus del 1962 di papa Giovanni XXIII, i cardinali non hanno alcuna potestà di governo sulla chiesa o sulla diocesi suburbicaria a cui sono stati assegnati e non possono interferire in nessun modo per ciò che riguarda l’amministrazione dei beni e la disciplina; ogni chiesa infatti ha già il proprio parroco o rettore, e ogni diocesi suburbicaria ha il proprio vescovo diocesano: il ruolo del cardinale è di puro patrocinio (Can. 357 §2).
Franco
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