
Il premio Ig Nobel è per me fonte di sicuro spasso ogni volta che faccio mente locale sulla sua esistenza. Di tanto in tanto vado a documentarmi sui recenti vincitori e sulle loro mirabolanti ricerche. Esso viene attribuito ogni anno agli studi apparentemente più illogici condotti da varie Università e Centri di Ricerca sparsi in tutto il mondo, allo scopo di approfondire le teorie più disparate, alcune delle quali nascono da assunti improbabili ma irresistibilmente comici. Tanto per capirci il cattivo odore dei piedi attira le zanzare quanto il formaggio Limburger (Bart Knols, Premio Ignobel 2006). Oppure, uno studio condotto dall’Istituto Australiano di Ricerca sui vini dopo aver annusato ben 131 specie diverse di rane, stabilisce che esse, in particolare condizione di stress, emettono odori particolarmente forti. E via dicendo.
La lettura delle ricerche e dei premi che proseguono negli anni è particolarmente gustosa se non fosse accompagnata quasi sempre dalla riflessione agrodolce su quanto possono essere costati tali studi e su quale altro più degno uso di denaro si sarebbe potuto fare.
La stessa sensazione mi prende quando leggo, a scadenza regolarmente inquietante, notizie sulla più casalinga ma assai famosa rotonda di Piazza Baldissero. Ogni volta sorge legittimo il dubbio che ci sia una regia dallo spiccato senso umoristico ad occuparsi della faccenda. Regia che però non viene mai premiata da nessun riconoscimento ufficiale; e questo francamente spiace, come a dire che l’inventiva nostrana non è all’altezza degli studi che si occupano, ad esempio, della pressione interna dei pinguini. (Università di Brema, Finlandia, Ungheria, Ignobel per la Dinamica dei fluidi anno 2005).
Io chiedo ufficialmente un riconoscimento per gli zuzzerelloni che finora hanno affrontato il problema, riuscendo sempre a trovare una soluzione peggiore di quella precedente. Ma non è geniale?
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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