E’ una periferia cittadina che si preferirebbe ignorare la protagonista di “Brava gente”, l’ultimo libro di Margherita Oggero.
Il titolo, come ha ricordato l’autrice nella presentazione avvenuta al “Caffè Letterario”, ci riporta a quel “Italiani brava gente” che, come i fatti raccontano, non corrisponde al vero. Le storie che si intrecciano sono quelle di un’umanità reale che mai, nello svolgersi dei racconti, viene edulcorata ma nemmeno condannata.
C’è empatia da parte di chi scrive: per il piccolo spacciatore da giardinetto, per il bel camionista arruffone, per i vecchietti che vivono con incoscienza l’ultimo amore della vita.
Sono queste le storie minime che si intrecciano nella malandata e trascurata periferia torinese. Una famiglia scombicchierata, laddove una ragazzina sveglia si divide tra l’acquisto del fumo dal piccolo spacciatore invaghito di lei e la vecchietta a cui fa da badante notturna e anche da procacciatrice di cannabis. Il taroccatissimo coiffeur pour dames che evade le tasse. Il camionista rumeno dal cuore tenero e via dicendo con un campionario di umanità varia di cui vengono riportati i tic e le manie emblematiche di questo tempo attuale che poco ci piacerebbe, se loro non fossero così, appunto, tremendamente umani.
L’autrice evidentemente sa di che cosa parla quando riporta la quasi normale routine di malessere e disadattamento dei personaggi. Nessuno risulta però come caricatura, anche nell’assurdità di certi accadimenti si ritrova il filo sottile che unisce quasi casualmente i destini di tutti.
Naturalmente il tutto è raccontato con la leggerezza e l’ironia soliti. Alcuni momenti soprattutto dove ci è regalata la descrizione di tipologie attuali e riconoscibili per tutti (penso alla influencer presenzialista) sono divertentissimi.
Margherita Oggero riesce ad universalizzare la realtà urbana torinese, così come ha fatto anche in alcuni suoi libri precedenti, occupandosi di esistenze che, anche estrapolate dal mondo in cui vivono e che il lettore locale riconosce così bene, rappresentano un modo di affrontare o non affrontare la vita che fa parte dell’umanità.
Non a caso ci spiazza con un finale inaspettato. “La terra sta accelerando la sua rotazione intorno al proprio asse… presto probabilmente potrebbe viaggiare verso il punto Lagrangiano L2 che significherebbe entrare nell’Universo Profondo.”
Che io non so precisamente cosa voglia dire ma così, ad occhio e croce, mi fa pensare alla caducità delle nostre vite e alla necessità di riappacificarci con noi stessi e gli altri.
Margherita Oggero
Brava Gente
HarpersCollins Italia 2023
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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