
Riceviamo da due nostri lettori e volentieri pubblichiamo:
Da qualche mese, nella piccola chiesa della Madonna del Pilone, in Corso Casale, a mezz’ora a piedi dalla Gran Madre e a due passi dalla casa dove abitava Emilio Salgari , si vede un’immagine originale: l’affresco che incornicia l’altare maggiore rappresenta una Annunciazione con due figure, l’Angelo e Maria, ma ci sono quattro volti, di cui due capovolti.
Cosa è successo ce lo spiegano il parroco don Gianni Tesio e la restauratrice dott.ssa Valentina Barbareschi.
La storia della chiesa è interessante: venne edificata nel 1645 per celebrare un miracolo avvenuto su quella riva del Po, la salvezza di una bambina caduta da quelle sponde franose ed ormai data per morta, ma salvata dalle preghiere della madre presso un pilone votivo lì esistente: la chiesa divenne presto un importante Santuario Devozionale, tanto da essere affiliato con bolla pontificia del 1741 alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. La vicenda del miracoloso salvataggio è raccontata con fresca spontaneità dall’ex voto dipinto nella controfacciata.
Ma torniamo all’affresco: si tratta dell’originale pilone votivo realizzato nel 1587 ed incastonato dietro l’altare maggiore. Nei secoli la pittura si è molto deteriorata, con interventi di restauro poco felici, fino a quello del 1925 del pittore torinese Guglielmino, che staccò l’affresco originale e ridipinse l’intera scena dell’Annunciazione, parte ad affresco e parte ad olio, ma decise di salvare i dolcissimi volti del pittore cinquecentesco, nascondendoli rovesciati sotto uno strato di intonaco.
Così, proprio 100 anni più tardi, la dott.ssa Barbareschi ha riscoperto i due volti capovolti e ha voluto lasciarli in evidenza a ricordo di questa affascinante storia.
Non mancano le polemiche su questa immagine, non proprio consueta, e forse purtroppo i due volti rovesciati saranno di nuovo ricoperti per tornare al loro sonno secolare. Questo sarebbe – secondo noi – un gran peccato, anche se Don Gianni dice con simpatia che tutto ha una spiegazione e forse quei volti guardano da una giusta prospettiva il nostro mondo capovolto.
Piero Benusiglio
Laura Curatolo
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