“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Mary Heilmann e Maria Morganti alla Gam

Con Berthe Morisot completano una straordinaria triade femminile.

Definisce l’ ambizioso e virtuoso progetto delle grandi mostre d’autunno della Gam la presentazione  del lavoro di due  artiste contemporanee di fama internazionale, visibile fino al 16 marzo 2025: Mary  Heilmann e Maria Morganti.  Anch’esse affascinate dai temi: luce, colore, tempo, la loro arte è in risonanza  e fa da controcampo all’opera di Berthe Morisot   ospitata nelle sale attigue del museo. Nata in California, Heilmann  studia poesia, ceramica e scultura prima di trasferirsi nel 1968 a New York, dove  inizia a dedicarsi alla pittura, in risposta alla predominanza maschile tra gli artisti contemporanei. Molto nota in Europa, ma mai esposta in Italia, le 60 opere recuperate soprattutto da collezionisti privati ne rivelano l’uso del colore personale e la potente energia pittorica. Vicina alla realtà della controcultura degli anni ‘70,  respira l’aria di libertà dell’epoca beat  e i successivi movimenti di contestazione del sistema. I colori che brillano nelle  sue tele – molte delle quali sagomate e tagliate tanto da essere vicine alla  scultura – sono rimandi alle onde oceaniche solcate dai surf, alle infinite strade americane, alle strisce variopinte dei tessuti messicani.Maria Morganti – nata a Milano nel 1965, formatasi tra Milano e New York, dal 1992 operativa  a Venezia – è oggetto alla Gam della prima grande mostra antologica, attraverso un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1988 e il 2024. L’attività della Morganti deriva da una riflessione artistica sul suo lavoro:” Da anni, tutti i giorni appena arrivo in studio la prima cosa che faccio è prendere la mia macchina fotografica e dirigermi nella fondamenta accanto. Qui fotografo sempre lo stesso punto. Poi torno dentro, mi vesto con il grembiule da lavoro e vado verso la ciotola, faccio un colore e con questo compio tre azioni. Lo stendo su tre superfici: il “Quadro infinito”, il “Diario” e una “Sedimentazione”. (Morganti, 2013).

Di ognuno di quei colori, ricettivo degli umori del giorno, resterà traccia nella produzione di colei che si definisce una “pittrice-archivista”. L’esposizione, a cura di Elena Volpato, mette in risalto la ricerca sviluppata dalla Morganti  intorno alla natura del gesto pittorico, nella sua ripetizione nel tempo, in un luogo fisico e mentale – lo studio dell’artista – dove trova forma il complesso diario cromatico di un’esistenza.

Quelle di Heilmann e Morganti si rivelano “Opere fuori tempo perché sono sempre nel tempo”, come ha precisato la Direttrice della Gam Chiara Bertola: due creazioni delle artiste sono state acquisite ed entreranno a far parte della collezione permanente del museo civico torinese.

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

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