“La vera amicizia consiste nel poter rivelare all’altro la verità del cuore”

Papa Francesco

 

Crossing a Palazzo Madama

Torino si conferma punto di snodo per l’arte contemporanea

Crossing è un progetto che, nell’ambito di Artissima 2024, pone  4 autori di diversa formazione e provenienza in dialogo con le collezioni di Palazzo Madama (8 Ottobre 2024 – 8 Dicembre 2024). A cura di Cristina Beltrami, l’esposizione apre con le sculture di foggia classica di Frédérique Nalbandian  in omaggio alla fondazione romana dell’edificio, collocate in cima allo scalone juvarriano. Tre creazioni che sembrano marmi, ma che – a ben vedere – sono realizzate con stoffa e sapone. Il percorso prosegue  con una serie di vasi di grandi dimensioni  di RunoB, giovane artista cinese: colpito dai motivi decorativi delle ceramiche antiche a tema culinario, le ha reinterpretate in chiave contemporanea attraverso  l’iconografia dei fast-food e del take-away. Il grande tondo  di quasi due metri di Marta Sforni   posto in terra  è  un omaggio al monumentale lampadario del 1928 dei Fratelli Toso: la pittura sofisticata dell’autrice riproduce il vetro attraverso un gioco di ombre e trasparenze. Infine lo schedario monumentale  di Giuseppe Lo Cascio, nella veranda juvarriana, da una parte rappresenta un immenso raccoglitore di memoria e di conoscenza e dall’altra rimanda all’elevazione dell’architettura circostante che si può ammirare dalle finestre.

Abbiamo ragionato con Cristina Beltrami, storica dell’arte, docente e curatrice, sull’idea di fondo del progetto Crossing.

Qual è lo scopo degli inserimenti dal contemporaneo?

La rassegna si propone di offrire al visitatore uno sguardo diverso alle collezioni consolidate, attraverso  questi quattro “ inciampi” contemporanei all’interno della collezione.

C’è un filo conduttore tra le opere?

Il filo conduttore non è nelle opere ma nel percorso museale. L’idea è proprio quella che un visitatore ignaro arrivi, ad esempio, nella sala delle ceramiche e si chieda: cosa succede? Si rende conto che c’è qualcosa che  contrasta, in un certo senso, avverte quasi delle “piccole scosse”, però se ne accorge in un secondo momento perché all’aspetto si tratta  sempre  di ceramiche.

Come possono dialogare passato e presente?

Ad esempio, le sculture di Frédérique Nalbandian  ci ricordano che questo spazio ha origini romane e che siamo su una scalinata settecentesca. La realizzazione in materiali quali stracci e sapone, su base di legno, richiama invece il movimento dell’Arte povera nato a metà anni Sessanta e a cui aderirono molti autori in ambito torinese.

Perché la collocazione in un museo di arte antica?

Trovo che gli spazi di Palazzo Madama si prestino benissimo per accogliere opere di artisti viventi o contemporanei se contestualizzate, come io spero di essere riuscita a fare.

Lei arriva da Venezia, come giudica il panorama artistico di Torino, ad esempio rispetto a Milano?

Con le diverse Fiere, importanti Fondazioni e collezionisti,  la Gam e il sistema dei musei civici, Luci d’artista, Torino “è” la città dell’arte contemporanea. Semmai, data la loro vicinanza,  si dovrebbe pensare ad azioni  di sinergia tra le due città: in ogni caso Torino non ha nulla da invidiare a Milano, ha una quantità di musei  straordinaria e oggi, che è lunedì, ce ne sono ben 15 aperti. Quello che accade a Torino  è più segreto, forse, e da scoprire.

ORARI: lunedì e da mercoledì a domenica: 10 – 18.

Martedì chiuso. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

BIGLIETTI: incluso nel biglietto di ingresso al museo: intero € 10 | ridotto € 8. Gratuito Abbonamento Musei.

INFORMAZIONI: palazzomadama@fondazionetorinomusei.it   – tel. 0114433501

www.palazzomadamatorino.it

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

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