Hammer Bakker è una regione danese originariamente caratterizzata da colline ricoperte di foreste separate da laghi, corsi d’acqua e da una ricca vita animale e vegetale. Le piantagioni di pini avviate tempo fa e destinate a scopi industriali hanno profondamente alterato quell’ habitat naturale.
Nell’intera Danimarca, al secondo posto come paese più coltivato al mondo (subito dopo il Bangladesh) nel corso degli anni è andato perso l’80% delle specie esistenti. La regista Phiè Ambo ha portato a CinemAmbiente il racconto dell’iniziativa di un gruppo di attivisti di Hammer Bakker di trasformare tali piantagioni in brughiera, per inselvatichire di nuovo la natura e ristabilire, almeno in parte, la biodiversità di un tempo.
L’interessante documentario che illustra questa vicenda è stato girato nello Jutland del Nord nell’arco di 4 anni. Attraverso begli scorci naturalistici, la selezione di scatti ravvicinati della varietà di fiori e di specie animali – dalle farfalle fritillarie ai merli – in movimento, la regista ci mostra la gloria di una natura che riprende i suoi spazi.Quella natura che in Danimarca, come altrove, per molta parte è contaminata, o si è persa la connessione con essa. Anche il ripopolamento non avviene senza scosse: i cavalli che, dalla cattività, sono stati messi volontariamente nei boschi per favorirne la riproduzione si rivelano incapaci di nutrirsi da soli nel nuovo habitat, diffidenti e talvolta aggressivi. Non ci stupisce: da noi non si è ancora spenta l’eco dell’uccisione del giovane da parte di uno degli orsi reintrodotti nei boschi in Trentino.
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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