
Dal 4 aprile al 10 settembre 2023 alla Gam in mostra 50 opere realizzate da 40 scultori attivi nell’arco di tempo 1940-80. L’esposizione si è realizzata attingendo al patrimonio di 50 000 opere, che fa della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, prima galleria civica italiana, un unicum nel panorama nazionale.Il quarantennio scelto è caratterizzato da cambiamenti “straordinari e incessanti”, nei quali la statuaria perde la sua funzione monumentale e sperimenta nuove forme linguistiche. Il percorso prende avvio dal confronto tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’ espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi.
Intorno al ’45 la scultura si avvicina a nuovi soggetti e tecniche sperimentali: per illustrare il nuovo corso , oltre a Cherchi e Giuseppe Tarantino trovano spazio le terrecotte di Leoncillo, i bronzi di Umberto Mastroianni e di Pietro Consagra, i ferri di Franco Garelli, di Nino Franchina, gli assemblaggi di Ettore Colla. Al contempo, campeggiano in mostra il gruppo ligneo de Miracolo (Olocausto) di Marino Marini e il grande Concetto spaziale in metallo di Lucio Fontana, cui fanno da contraltare le Donnine in ceramica di Fausto Melotti.
Il periodo pop è rappresentato, tra gli altri, dai lavori di Pietro Gallina e Mario Ceroli, con opere che testano materiali eterogenei. Con il suo tappeto La Zuccaia del 1966, Piero Gilardi affronta il tema natura/artificio e allo stesso tempo denuncia la mercificazione dell’ambiente. Con ovvie ragioni il binomio arte/natura è affrontato anche dai protagonisti dell’Arte Povera: da Lavorare sugli alberi, Alpi Marittime di Giuseppe Penone, a Senza titolo di Giovanni Anselmo. Il percorso si conclude con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta: Michelangelo Pistoletto lasciava la stagione degli Oggetti in meno a favore di opere specchianti, assorbendo lo spazio circostante come in Raggiera di specchi del 1973 – 1976 e Nanda Vigo, con l’intento di indagare un nuovo esito percettivo, proponeva nel 1976 Exoteric Gate, in vetro ferro e neon. La riappropriazione della scultura, dopo la stagione concettuale e poverista (ma facendone tesoro) sarà riattivata con la terracotta da Giuseppe Spagnulo e Nanni Valentini, con il gesso da Paolo Icaro, secondo diversi paradigmi, per giungere al trionfo monumentale della ricerca plastica de La Campana di Luigi Mainolfi. Il Direttore Riccardo Passoni, curatore dell’esposizione, ribadisce che non si è fatta una “storia della scultura” in termini manualistici, ma l’osservazione di come l’atto plastico si sia evoluto, ponendosi obiettivi nuovi, etici ed estetici. La ricca collezione della GAM, oltre che dalle opere di scultura acquisite nel tempo dal museo, ha potuto contare negli anni sul determinante ruolo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che hanno contribuito, con importanti acquisizioni private a servizio del pubblico, ad accrescere la raccolta.
GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Via Magenta, 31 – 10128 Torino
- tel. +39 011 4429518 – email: gam@fondazionetorinomusei.it
- Orari: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude alle 17
- Biglietti: Intero 10€ Ridotto 8€ Ingresso gratuito Abbonamento Musei e Torino Card
Anna SCOTTON
annas@vicini.to.it
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