Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

SEEYOUSOUND VI: omaggio a Julien Temple.

Un grande artista contemporaneo a Torino per Seeyousound VI. JULIEN TEMPLE, ospite d’onore, ha dato il via al festival con l’anteprima italiana di Ibiza – The Silente Movie, un documentario adrenalinico e suggestivo che descrive l’isola regno dell’edonismo, ma dal “passato oscuro e magico”, come ha dichiarato l’autore.
Diventato famoso nel 1980 grazie alla regia del film sui Sex Pistols La grande truffa del rock’n’roll, e di Absolute Beginners, sulla Londra della fine degli anni Cinquanta, colta nel passaggio dal jazz al rock, durante le rivolte razziali londinesi del 1958, Temple ha diretto numerosi videoclip per Rolling Stones, Judas Priest, David Bowie e Depeche Mode.
Ibiza – The Silente Movie, sonorizzato da Fatboy Slim, affermato disc jockey e produttore discografico britannico, si rivela un’esperienza audiovisiva affascinante, che mescola video d’archivio e originali. L’isola è narrata dalla sua origine mitologica, alle dominazioni fenicia, romana e vichinga. In tempi più recenti subì l’oppressione nazista e franchista, fino a diventare il paradiso libertario e hippie dei primi anni ’50, ed ancora oggi mecca ambita del turismo, giovane e non, comune e blasonato, internazionale.

A Seeyousound Julien Temple ha presentato – oltre a Oil City Confidential, documentario sui Dr. Feelgood, band rock inglese anni ‘70 – Habaneros, una nuova anteprima italiana: il racconto dell’Havana, attraverso i suoi cambiamenti politici, culturali e musicali, come emerge dalle testimonianze degli abitanti della capitale cubana. Anche qui materiali d’archivio, che Julien Temple si dichiara felice di aver recuperato e riportato alla memoria di tutti grazie al suo documentario. “E’ stato emozionante filmare la gente, ma soprattutto ricordare l’esperimento sociale che stava dietro alla rivoluzione cubana, che se è fallito non è detto che fossero sbagliati gli ideali che lo sostenevano. Ed è stato bellissimo rappresentare tutto questo anche attraverso la musica: l’Havana è una città fortemente musicale.”

Un bel ritmo nel montaggio, musiche azzeccate. Il ritratto onesto e coinvolgente realizzato dall’artista britannico è riuscito a catturare l’anima della metropoli cubana e dei suoi abitanti. E il cuore del pubblico torinese che ha premiato Habaneros con la sala del Massimo sold out.

Anna Scotton
annas@vicini.to.it

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