Anticipiamo ai lettori di Vicini questo articolo-intervista che verrà pubblicato sul settimanale “La Voce del
Popolo” del 13 luglio 2014, l’articolo è di Giovanni COSTANTINO
Paralisi in Provincia – intervista de la Voce del Pololo al <<Reggente>> Alberto Avetta <<Non possiamo più riparare le strade>>
Poteri azzerati in attesa della Città Metropolitana, fondi economici prosciugati. La trasformazione delle Province in Città Metropolitane è carica di incognite, sia per gli amministratori che per i cittadini. <<La legge Delrio che regolamenta questo processo – sostiene Alberto Avetta, vicepresidente della Provincia di Torino – contiene una grossa lacuna: non precisa i poteri della Provincia in questi 6 mesi di transizione (prorogatio), reparatori della nascita della Città Metropolitana l’1 gennaio 2015. La mancata conferma dei pieni poteri ci consente di compiere soltanto gli atti urgenti ed inderogabili>>. Se ci si attiene alle regole, compiti come la manutenzione delle strade o delle scuole non possono essere più svolti; sono possibili soltanto in caso di eventi eccezionali come frane o crolli di edifici.
Dal 16 giugno Alberto Avetta guida l’Amministrazione provinciale per sopperire alle dimissioni del presidente Antonio Saitta, che è divenuto assessore regionale alla Sanità. <<È inapplicabile – dice – lo stesso Bilancio di previsione per il 2014, approvato dal Consiglio provinciale prima di essere sciolto lo scorso mese di maggio>>. Per interrompere la paralisi istituzionale pochi giorni fa l’Associazione dei comuni italiani, in accordo con l’Unione delle province, ha presentato un emendamento alla legge Delrio con la richiesta di concedere alla Province pieni poteri di ordinaria amministrazione anche nei mesi di transizione. <<Solo con il conferimento di pieni poteri – insiste Avetta – sarà possibile tradurre in pratica gli impegni assunti nel nuovo Bilancio>>.
L’emergenza della Province, compresa quella di Torino, non è solo di tipo tecnico-procedurale. C’è un fronte di grave allarme anche sul piano finanziario, stante la sforbiciata operata dal Governo sui propri trasferimenti di denaro. A fronte di investimenti provinciali per oltre 16 milioni di euro nel 2014 (manutenzione della rete stradale, edilizia scolastica) l’ente guidato da Avetta si confronta con un taglio dei trasferimenti e un prelievo forzoso di fondi provinciali da parte del Governo di circa 40 milioni di euro. <<Per superare questa situazione l’Ente procederà nei prossimi mesi all’alienazione di parte del proprio patrimonio, comprese le partecipazioni azionarie in società quali Sagat, Sitaf, Iren, Tne>>. Procedura questa espletabile soltanto in presenza di pieni poteri in capo all’ente.
Segnali d’allarme giungono in questi giorni dai vertici di varie altre Province piemontesi. Nelle scorse settimane sono stati numerosi gli appelli per invocano una rimodulazione del patto di stabilità. Questo vincolo di Bilancio condiziona le possibilità di spesa degli enti locali proporzionalmente alle loro entrate di competenza, indipendentemente dalle loro disponibilità liquide. <<La riduzione dei trasferimenti statali – continua Avetta – a fronte della necessità di garantire un impegno costante nella manutenzione del territorio espone fortemente il nostro ente al rischio di sforare il patto. Proprio in questi mesi la Provincia deve incominciare a stipulare i contratti pluriennali per servizi come riscaldamento scuole, spazzamento strade, servizio antigelo della rete stradale. Impegni economici pluriennali non indifferenti>>. Le conseguenze di eventuali sforamenti icadrebbero quindi sulla futura Città Metropolitana.
<<Tagli ai trasferimenti e prelievi forzosi dalle casse provinciali come quelli imposti nell’ultimo triennio – conclude Avetta – avrebbero avuto un senso in un periodo di piena espansione economica. Le entrate proprie della Provincia (quali la tassa immatricolazione auto, la tassa sull’assicurazione Rca, l’accisa sull’energia elettrica ad uso industriale) sono strettamente collegate all’andamento economico. Alla loro evidente riduzione in questi anni di crisi il Governo ha risposto imponendo ulteriori tagli di fondi a cui siamo riusciti ad ovviare soltanto con una politica di risparmi ed economie. Non è scontato che, a fronte di eventuali modifiche od interruzioni che interverranno nel secondo semestre, sia ancora possibile garantire fino alla fine dell’anno tutti i servizi e gli impegni messi a bilancio per il 2014>>.
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