Quanto potrebbe essere più semplice e godibile la vita se attribuissimo più valore ai piccoli riti quotidiani, siano essi quelli che compiamo in solitudine sia quelli che ci rapportano agli altri? Un saluto per le scale, un biglietto di incoraggiamento fatto scivolare sotto una porta, una piccola economia del baratto che ricicla oggetti scartati potrebbero, forse, aiutarci ad alleggerirla.
Il bel libro di Lorenza Gentile sembra voler rispondere a questa domanda attraverso lo svolgersi della storia di Gea.
Buffa e apparentemente scombicchierata, vive, senza mai allontanarsene, in un poliedrico condominio sui Navigli milanesi.
Gea ricicla, rimette in uso, non scarta nulla. Temprata da un educazione paterna che l’ha cresciuta nella paura dell’imprevisto, cerca rifugio nelle cose vecchie, si circonda di persone tutte a loro modo ferite dalla vita e, a modo suo, cerca di aggiustarne le sorti.
A cementare l’eterogeneo gruppo femminile che le si crea intorno è il salvataggio di un vecchio negozio di antichità appartenuto ad una anziana signora amica di sua nonna. I muri del negozio sono ambiti, il gruppo è in bolletta, riusciranno a salvare il negozio e l’eccentrica mercanzia che lì giace da anni?
La storia è semplice ed edificante. I personaggi che la abitano sono strani ma non patologici, ognuno insegue i propri sogni senza farsi troppo influenzare dal mondo che lo circonda, cercando soddisfazione nelle cose che ha scelto di privilegiare a scapito della ricchezza e del ruolo sociale.
Si potrebbe definire un libro naif, se si decidesse di attribuire a questo termine solo l’accezione positiva.
Finito di leggerlo ci si sente un po’ più allegri e un po’ più leggeri. Non è poco.
Buona lettura!
Lorenza Gentile
Le cose che ci salvano
ed. Feltrinelli 2023
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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