Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Un nuovo ospedale a Torino Nord-Ovest?

Il 2 febbraio si è svolta la seduta pubblica di apertura delle offerte economiche per la progettazione del nuovo ospedale dell’area Nord Ovest di Torino. L’offerta più vantaggiosa è risultata quella presentata dal raggruppamento composto da ATI PROJECT, con Ferrari, Giraudo e associati s.r.l. Stp, 3 E Ingegneria srl, P’arcnouveau, Sma Progetti. Dopo l’aggiudicazione definitiva scatteranno i 150 giorni previsti per la progettazione.

L’intervento è finanziato con 347 milioni di fondi Inail. Entro il mese di marzo, sarà sottoscritta la convenzione con l’Istituto per rendere effettivo il finanziamento già previsto dal Dpcm del 14 settembre 2022, che ha assegnato al Piemonte le risorse per la realizzazione degli ospedali.

E’ stata individuata la localizzazione e ora si parte con la progettazione dell’ospedale che consente di superare gli attuali, e vetusti, presidi del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia. “L’obiettivo è arrivare all’approvazione entro la fine del prossimo anno, per poi partire con i lavori nel 2026», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Anche per l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi  le due strutture ospedaliere non avevano più possibilità di ammodernamento. Il prossimo passaggio sarà la consegna del progetto di fattibilità tecnica ed economica all’Inail, che metterà a bando la progettazione esecutiva e la costruzione dell’ospedale.

«Dopo 70 anni in cui non si progettava a Torino un nuovo ospedale, dopo aver completamente rinnovato Oftalmico, Martini e San Giovanni Bosco, sia nelle componenti strutturali sia in quelle tecnologiche e di servizi, abbiamo proceduto rapidamente a creare le condizioni per il superamento del Maria Vittoria che con 76000 passaggi annui è il primo pronto soccorso in Piemonte, per numero di accessi, in un contesto strutturale antiquato, e dell’Amedeo di Savoia, che stiamo rifunzionalizzando dopo anni di abbandono, pur con limiti strutturali importanti ” sottolinea il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco.

Il progetto di pre-fattibilità e il documento di indirizzo alla progettazione, a cui si è lavorato in questi mesi è stato elaborato in collaborazione con il Politecnico di Torino e coordinamento con il Comune di Torino, e prevede 511 posti letto, su una superficie di oltre 76 mila metri quadrati, individuati nell’area che fino a ora è stata destinata alle giostre, senza coinvolgere la zona del parco.

Il nuovo ospedale, sulla base dello studio di prefattibilità, dovrà avere un impianto di tipo orizzontale, sull’asse nord-sud, sul quale di innestano, come in un pettine doppio, tre corpi trasversali disposti in direzione est-ovest, separati tra loro da ampi spazi a giardino attraversati dalle grandi vetrate della galleria di collegamento. Grande attenzione sarà posta ai temi ambientali, all’impiego di materiali di riciclo e alla riduzione dei consumi energetici. Il nuovo ospedale avrà infatti sistemi di captazione di energia, pannelli fotovoltaici e impianti geotermici.

Di contro, dichiara sconcerto ed insoddisfazione, anche a nome di migliaia di cittadini torinesi, il Comitato “Salviamo la Pellerina” che ha organizzato una petizione e la raccolta di firme per due Referendum proprio contro la localizzazione.

Il Comitato richiama il rischio idrogeologico specialmente costituito dal fiume Dora che scorre vicinissimo all’area scelta per edificare il nuovo nosocomio, ricordando l’alluvione del 2000. Interventi ritenuti invasivi per un parco che rappresenta uno dei polmoni verdi di Torino, e per tutta l’area che risulterebbe ulteriormente congestionata ed inquinata.

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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