Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Relazione 2019 della Garante dei diritti dei detenuti

Si è tenuta ieri alle 12,30, in una stanza rigorosamente virtuale, la videoconferenza dei capigruppo delle Commissioni Legalità e Pari Opportunità durante la quale è stata presentata la Relazione 2019 della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, Monica Cristina Gallo, ed è stato presentato il progetto Liberante.it, vincitore di un bando indetto dall’Ufficio della Garante.

Liberante.it è un sito nato per facilitare il reinserimento degli ex detenuti nella società dice Valentina Noya, direttrice di LiberAzioni e progettista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, E’ un prontuario di servizi dedicato non solo agli ex detenuti ma a tutti coloro che hanno difficoltà. (Intervista completa a Valentina Noya)

La conferenza è stata presieduta dal il Presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari e si sono succedute le voci della Garante Cristina Gallo, della Presidente della commissione Legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi Carlotta Tevere, di Valentina Noya e della sindaca Chiara Appendino.

La Garante Monica Cristina Gallo

La Garante Cristina Gallo non ha nascosto le difficoltà riscontrate durante l’anno, come il grave problema di sovraffollamento delle carceri (quasi il 140% nel 2019): Numeri troppo elevati comportano anche maggiore difficoltà nelle cure mediche dice la Garante Si è arrivati ad avere 350 detenuti per ogni medico il quale spesso deve delegare le cure ai servizi infermieristici interni e prosegue Nel 2019 si è avuta anche assenza di specialisti e non sempre sono stati possibili interventi tempestivi. Con l’emergenza COVID-19 si è però avuto un leggero calo del numero di detenuti nella Casa Circondariale Lorusso e Cotugno: C’è stato un calo delle presenze perché alcuni hanno usufruito di un’alternativa alla detenzione con un’esecuzione penale esterna: il 9 marzo erano presenti 1460 detenuti mentre la prima settimana di aprile 1240; nella prima settimana di giugno però il numero è di nuovo aumentato di un centinaio. Le difficoltà riscontrate in questi mesi di chiusura sono dovute anche alla mancanza di un Piano Pandemico Nazionale per quanto riguarda gli Istituti Penitenziari a cui si è aggiunta l’interruzione di gran parte delle attività svolte all’interno del carcere da quelle educative a quelle legate al volontariato ma anche quelle ludiche: Molte attività sono state sospese per il COVID ma dobbiamo usare questo momento di pausa per potenziare i progetti e le tecnologie che hanno fatto ingresso nell’Istituto continua la Garante Bisogna riempire il vuoto che c’è ora. Gli spazi, come quelli di Freedom, sono importanti; dobbiamo stimolare anche i Musei a creare sinergie tra il dentro e il fuori delle carceri.

Durante la conferenza una volontaria, Carolina di Luciano, ha presentato il Rapporto “Tutto Chiuso” condotto da lei, Chiara De Robertis e Francesca Bonetto riguardo all’Emergenza Sanitaria nelle carceri: Con il Decreto Legge dell’8 marzo 2020 n.11 si sono sospese tutte le attività e i colloqui con le persone esterne. Il 9 marzo la Garante ha fatto visita ai detenuti della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno e ha tenuto un’assemblea con loro per informarli della situazione esterna e delle nuove regole da rispettare anche all’interno del carcere, forse per questo continua Carolina di Luciano non ci sono state rivolte violente all’interno del carcere di Torino. Come ha detto la Garante il sovraffollamento è un po’ diminuito ma alcune soluzioni sono temporanee e alcuni detenuti rientreranno in carcere: ci sono state 641 scarcerazioni, 114 per fine pena, gli altri perché hanno usufruito di misure alternative. Riguardo alla situazione sanitaria Carolina di Luciano aggiunge: Nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno ci sono stati 77 positivi mentre non ci sono stati contagi al Ferrante Aporti nel quale si è anche registrato un notevole calo di presenze: da 48 ragazzi detenuti si è passati a 28 sulla scia di una miglioria nazionale. Il grande problema, come diceva già la Garante, è il grande vuoto lasciato nella vita dell’Istituto, a tal proposito Carolina di Luciano aggiunge: Si è smesso il volontariato, la didattica (ora ripresa con esami universitari online e con la possibilità di sostenere la maturità a settembre), è mancato il supporto per madri in carcere con figli piccoli e i colloqui con i familiari si sono svolti sempre nella modalità online; le stesse ed altre problematiche si sono inoltre riscontrate nel Centro Permanenza e Rimpatrio dove 425 persone sono state trattenute durante l’emergenza.

La videoconferenza si è conclusa con le parole della sindaca Chiara Appendino: Gli sforzi che noi facciamo portano a risultati positivi ma purtroppo fa sempre più notizia chi non ce la fa e chi reitera un reato. E’ importante raccontare anche i casi in cui si riesce perché questo dà anche fiducia a chi prova paura nel momento in cui si trova a uscire dal carcere.

L’atteggiamento è quello di non negare i problemi, anche consistenti, che l’Ufficio della Garante si trova a fronteggiare dal punto di vista organizzativo e i detenuti sulla propria pelle: bisogna conoscere a fondo la realtà carceraria per poter cercare di trovare delle soluzioni che siano il più ottimali possibili e che colpiscano nei punti nevralgici dei problemi. In questo senso si sta muovendo il progetto Liberante.it il cui intento è proprio quello di occuparsi di un aspetto, quello del reinserimento sociale, che da sempre costituisce per gli ex detenuti un ulteriore ostacolo verso una vita libera e “normale”.

 

Chiara

chiaral@vicini.to.it

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