Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Il declino del marciapiede

Avete notato che a Torino insieme alla biova, sostituita dalla ciabatta multicereali, e alla piola che ora come minimo si chiama la patatoteca, sono scomparsi i marciapiedi?

Come è come non è, in quattro e quattr’otto eccoci a camminare in mezzo alla strada manco fossimo tutti decerebrati. Il vecchio glorioso marciapiede, dove nei tempi andati si faceva sosta per guardare una vetrina, o si camminava raccontandosela un po’, ha cominciato a entrare in crisi quando qualche automobilista incontinente decise di parcheggiare metà dell’auto sul marciapiede appunto, giacché gli spazi sono sempre quelli che sono. Poi è arrivata la Smart, che sul marciapiede ci sta quasi tutta. Ma la discesa verso gli inferi del povero non era che appena cominciata, perché arrivarono le biciclette in affitto, che abbandonate ovunque, costringevano il bipede cittadino a pericolosi slalom. La pandemia, con le giuste richieste dei ristoratori di avere un congruo risarcimento dopo la chiusura forzata, diede una bella botta, con i dehors, che impicciano assai il deambulante. Ma poi è arrivato il colpo di grazia: la legge 101, che come ricordano i cinefili, arriva in carica e spazza via tutto, e si contano sulle dita i condomini senza impalcature. Quelli gentili dicono “Pedoni sul lato opposto”, ma quale lato? Se all’opposto ti rimandano dov’eri causa impalcatura frontale e si rischia di passare la giornata come la pallina del flipper?

Dei monopattini taccio, che già è stato argomento toccato.

Vedendo il bicchiere mezzo pieno, si può considerare l’indubbio miglioramento della qualità della vita di coloro, chiamati affettuosamente “umarell”, che amano l’osservazione dei cantieri in ogni declinazione. Ma a parte loro?

Ma se ora si dovesse fare il remake del famoso film, lo si chiamerebbe “Un uomo da centro strada?

Si chiede sempre per gli amici.

Giulia Torri

 

giuliat@vicini.to.it

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