Lo spunto nasce da un fatto di quelli a cui ormai la cronaca ci ha abituato. Una giovane donna viene convocata dall’ex convivente per il fatidico “ultimo appuntamento”, 12 coltellate e poi finita per soffocamento. Dalla cronaca nasce una serie di racconti in un processo definito “percorso di affettività” una sorta di formazione all’accettazione del fatto che esiste chi non è come noi ma non va visto come un nemico. Finanziato e seguito nello sviluppo dall’Associazione che accoglie ex lavoratori del Majorana (insegnanti, dirigenti ma anche il personale più vario), con l’obiettivo di sostenere gli allievi in progetti di inclusione e rispetto per gli altri.
Nello specifico, i ragazzi prendono lo spunto da un libro in cui più autrici narrano la propria esperienza in situazioni analoghe a quella citata, che danno origine a una serie di racconti di storie diverse fra loro anche letterariamente: immaginando punti di vista di chi subiva o di chi ne era testimone. Immedesimati nei racconti con diversi sentimenti. Anche per essere allertati, perché una spinta alla violenza può anche essere mascherata.
Un solido gruppo, metodo di lavoro collaborativo, (in aula i banchi sono disposti in cerchio), voglia di attivazione. E, non ultimo, il sostegno, descritto sopra, da parte dei “Majo Friends”. 
Il libro, come si dice, fresco di stampa, è stato presentato il 9 scorso, una testimonianza in più dell’attenzione che il Salone dedica alle scuole.
Silenzi assordanti
Sguardi e voci contro la violenza di genere
AA.VV. 3° B Biotecnologie, ITI Majorana Grugliasco
Volturnia Edizioni
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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