Chi non conosce Jeff Bezos? Fondatore di Amazon e – più recentemente – della società aerospaziale Blue Origin, è anche il proprietario del Washington Post. Laureatosi presso la facoltà di Ingegneria elettronica e informatica della University of Princeton, nel 1999 è stato nominato Persona dell’anno dalla rivista Time.
Lo si potrebbe anche definire l’uomo che ha cambiato per sempre la nostra vita, il genio un passo avanti anche rispetto alle nostre esigenze e bisogni.
Per rispolverare un po’ di storia ed evoluzione della rete che ormai è entrata a far parte della nostra quotidianità (potremmo oggi immaginare un mondo senza internet?), Jeff Besoz potrebbe certamente entrare a parte del Gotha di internet, tra i padri fondatori che con le loro innovazioni, invenzioni e idee hanno contribuito a rendere fruibile da parte del consorzio umano la “Rete delle reti”.
Alcuni nomi sono dimenticati, spesso ignorati: Vinton Cerf, insieme a Bob Kahn inventò il protocollo TCP/IP, il linguaggio universale che ha consentito ai vari computer di dialogare tra loro ed estendere così la comunicazione a prescindere dalle apparecchiature, sistemi operativi e area geografica in cui queste si trovavano. Vinton Cerf vive negli Stati Uniti, oggi ha 78 anni e ha messo generosamente a disposizione di tutti un protocollo che lo avrebbe potuto rendere ricchissimo. Altri tempi, direbbe mio nonno, dove gli ideali spingevano l’uomo alla scoperta e alla condivisione prima che al lucro.
Lo stesso è stato per Sir Timothy John Berners-Lee, professore inglese che inventò il “world wide web” mentre lavorava al CERN di Ginevra. Riuscite a immaginare un internet senza colori, senza suoni, video, animazioni e pulsanti colorati? Era così, prima che Berners-Lee, traendo ispirazione dell’organizzazione del desktop del suo computer, escogitasse la nuova versione di internet che probabilmente non avrebbe conosciuto la diffusione planetaria senza questi accorgimenti. Ha creato il www e il primo sito internet nella veste che conosciamo oggi. Anche per lui non c’è stata che gloria, la sua generosità culturale ha reso fruibile a milioni, oggi miliardi, di persone la sua invenzione.
Inserire Jeff Besoz accanto a figure così magnanime pare quasi blasfemo, ma, tant’è, anche lui ha contribuito a cambiare la nostra vita, beneficiando certo delle idee avvincenti dei suoi predecessori (e ne ho cito soltanto alcuni) che hanno reso possibile la realizzazione di un’invenzione e di un sogno.
Inventa & sogna è, infatti, il titolo del libro che ci racconta i principi e la filosofia che hanno guidato nella creazione, costruzione e poi trasformazione di Amazon e Blue Origin.
Walter Isaacson, che ha curato la biografia di grandi personalità, veri geni nella storia dell’umanità quali Leonardo da Vinci, Benjamin Franklin, Ada Lovelace, Steve Jobs, Albert Einstein, dice nella sua prefazione che queste grandi figure erano senza dubbio tutte intelligenti, ma ciò che le rendeva davvero speciali era la creatività e immaginazione. Si può essere i primi della classe, insomma, ma senza quell’ingrediente in più non c’è talento per diventare un autentico innovatore.
E questa è una delle caratteristiche che contraddistingue certamente Jeff Besoz, un visionario dalla curiosità insaziabile, gioiosa e infantile con i tratti tipici della meraviglia dei bambini, e dalla risata esplosiva. Come quella che gli scoppiò quando disse a suo padre al telefono di voler chiamare il suo nuovo progetto imprenditoriale (la futura società Amazon) “Cadabra” in riferimento alla formula magica “abracadabra”. Suo padre capì male e replicò: “Cadaver?”. Jeff Besoz fece tesoro della lezione. Serviva un nome che non si prestasse a equivoci, scelse il nome del fiume più grande della terra.
Il libro è diviso in due parti, e presenta l’evoluzione del suo impero attraverso stralci delle lettere inviate agli azionisti della sua società, trasmesse nell’aprile di ogni anno. La seconda parte comprende trascrizioni e interviste rilasciate in diverse occasioni, dal 2016 a oggi.
Jeff Besoz ha creato la più grande società di commercio elettronico al mondo che lo rende ad oggi, l’uomo più ricco del mondo (fonte Forbes giugno 2021). Nel business capita spesso, dice Besoz, di sapere già dove sei diretto, avere una meta chiara rende più efficienti, stabilisci un percorso e lo segui fino in fondo. Divagare, invece, non paga in termini di efficienza. Imboccare strade laterali, qualche volta partire anche per la tangente, azzardare, per arrivarci. Divagare è un contrappeso essenziale all’efficienza, invece e bisogna impiegarli entrambi. Solo così si arriva a scoperte straordinarie.
È una delle lezioni che Jeff Besoz ci espone nel suo libro, leggendo il quale scopriamo un imprenditore che non si ferma, che esprime la sua creatività nella sua ultima sfida, la frontiera dello spazio.
Loredana Pilati
loredanap@vicini.to.it
“Besoz è andato nello spazio per 10 minuti. I dipendenti di Amazon ne hanno approfittato per andare in bagno.”
(G.Cuperlo)