Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Nasce la nuova Biblioteca Civica di Torino

Nuovo Polo culturale della Città

Partiranno fra poche settimane i lavori negli spazi di Torino Esposizioni per la realizzazione della Nuova Biblioteca Civica di Torino.

L’iniziativa fa parte del Progetto che vede al centro la riqualificazione del Parco del Valentino e degli edifici pubblici contenuti in esso.

Grazie ai fondi stanziati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), infatti, la Città di Torino avrà la possibilità di recuperare il Parco del Valentino con iniziative quali, oltre alla nuova Biblioteca Civica, anche il restauro del Borgo Medievale, il ripristino della navigazione sul Po e il recupero del Teatro Nuovo, lavori che si andranno ad affiancare a quelli in corso che vedono il rinnovo del Villino Caprifoglio e la rinascita della Rotonda Valentino.

È senza dubbio il progetto più importante finanziato con fondi PNRR, – ha dichiarato il Sindaco durante il suo ultimo sopralluogo al cantiere, negli ultimi giorni dello scorso anno – “che porterà alla riqualificazione del Padiglione Nervi, che ospiterà la nuova Biblioteca Civica centrale e la nuova sede del Campus di Architettura del Politecnico, oltre al ripristino del Teatro Nuovo. Nel 2026 la Città avrà un nuovo, grande polo culturale, che diventerà il nuovo asse dello sviluppo culturale di Torino, circondato da un parco del Valentino anch’esso completamente riqualificato. Un progetto in cui crediamo molto e che sta davvero andando avanti veloce, rispettando i tempi.

Il Progetto, ispirato alla Central Library Oodi di Helsinki, in Finlandia, consiste nella rivisitazione di spazi interni ed esterni distribuiti su tre livelli, per una superficie complessiva di 27.000 mq, in grado di coniugare, nello stesso luogo, la tradizione del libro e della rivista stampata, alle nuove tecnologie del digitale e dell’elettronico. La sfida è notevole, tanto che ad affiancare la ICIS srl per la parte di Progettazione c’è lo studio di architettura Isolarchitetti supportato dallo spagnolo Rafael Moneo, entrambi esperti internazionali di design per biblioteche, strutture museali, universitarie e simili tra lo storico ed il moderno.

La Biblioteca Civica, dunque, sorgerà nei padiglioni 2 e 4 di Torino Esposizioni, edificio costruito nel 1938 su progetto dell’Architetto Ettore Sottsass Senior in collaborazione con l’Ing. Pier Luigi Nervi, per ospitare il Palazzo della Moda, voluto dall’allora Amministrazione Comunale proprio come luogo in cui realizzare sfilate di moda o eventi e manifestazioni legate al settore.

Oltre agli spazi interni dedicati al deposito di libri e riviste – si calcola che saranno ospitati quasi 680 mila volumi – nonchè a diverse sale di lettura e consultazione – sia cartacee che digitali – postazioni per lo studio e aree ricreative per più di 760 utenti, il progetto prevede la realizzazione anche di una caffetteria aperta al pubblico, un bookshop e un piccolo auditorium. Sono anche incluse delle aree dedicate all’Educazione e destinate a studenti e scolaresche, al fine di rendere la nuova Biblioteca più fruibile anche a bambini e giovani in età di apprendimento e studio. La novità strutturale del Progetto prevederà anche la creazione di una piazza verde centrale.

Torino Esposizioni nasce nel 1938 come sede per le mostre di moda: il progetto dell’architetto Ettore Sottsass Senior, prevedeva un impianto di quattro edifici disposti intorno a un giardino rettangolare, con un ingresso porticato in vetrocemento, un ristorante e un teatro all’aperto. Nel dopoguerra la struttura subisce diverse trasformazioni, a iniziare dalla sostituzione del padiglione centrale con un salone absidato, coperto dalla sottile struttura in voltini prefabbricati disegnata dall’ingegner Pier Luigi Nervi, che fu intitolato a Giovanni Agnelli. Ulteriori modifiche al complesso trasformano pressoché radicalmente il progetto iniziale di Sottsass

Il Palazzo della Moda viene bombardato nel luglio del 1943. Terminata la guerra, il palazzo viene ceduto in uso dalla città ad un nuovo ente, Torino Esposizioni, a maggioranza Fiat, L’ente affida il progetto di ricostruzione e ampliamento del Palazzo della Moda a Roberto Biscaretti di Ruffia: un progetto architettonico che nel 1947, a seguito di un appalto concorso bandito dal Servizio Costruzioni e Impianti Fiat, viene integrato con la parte strutturale e poi costruito dall’impresa romana dell’ingegnere Pier Luigi Nervi, la Nervi e Bartoli.

Il palazzo, che sorge su C.so Massimo d’Azeglio, è un puro esempio di architettura Razionalista, con un magnifica copertura ampia a pianta circolare lato Parco, a firma di Nervi, realizzata in travi in calcestruzzo curve intrecciate tra loro, a formare uno splendido gioco geometrico sul soffitto, e una copertura a volta, vetrata, sempre in calcestruzzo, per la hall principale. Negli anni è stato utilizzato come Salone dell’Autarchia durante il Fascismo, Polo Fieristico e Salone dell’Automobile negli anni ‘60 e ‘70. Recentemente era utilizzato come sede distaccata dell’Università degli Studi di Torino.

Annunciato come “il più bel palazzo che l’Italia abbia mai costruito”, il nuovo palazzo di Torino Esposizioni doveva ospitare il XXXI Salone dell’Automobile, previsto per il settembre del 1948.  Le caratteristiche dell’architettura di Sottsass vengono conservate: il teatro con unica torre scenica per una platea coperta e una cavea all’aperto; la facciata principale sul corso con un atrio monumentale e una lunga manica uffici sopraelevata su un porticato che lascia intravvedere il giardino interno (il meraviglioso “Giardino delle Danze”); il volume circolare del ristorante. Con un cantiere record di soli 9 mesi, Pier Luigi Nervi mette in opera la più grande costruzione in ferrocemento al mondo: un salone di 110,5 metri di lunghezza e 95 di larghezza, distribuito come una basilica, con una parte absidata  vetrata di 30 metri di diametro che affaccia sul parco del Valentino . La volta di copertura di questo salone (Salone B, poi Salone Agnelli) è data da archi costituiti di elementi in ferrocemento prefabbricati in cantiere, sollevati e montati con un sistema di ponteggi mobili.

Nel 1950 l’ente Torino Esposizioni decide di ampliare gli spazi espositivi del palazzo, per ospitare nuove edizioni dei Saloni dell’Auto e della Tecnica, affidando sempre a Pier Luigi Nervi la realizzazione del Salone C (poi Palazzo del Ghiaccio) sull’area prima occupata dalla cavea all’aperto del teatro.

Dal 1989 l’attività fieristica si sposta al Lingotto, così parte del complesso diventa sede didattica dell’Università degli Studi di Torino e il padiglione Giovanni Agnelli è utilizzato, fino al 2001, come Palaghiaccio. In occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006 Torino Esposizioni ha ospitato un impianto per l’hockey su ghiaccio.

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicini.to.it

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