
Mi diverte osservare il meccanismo che regola le nuove aperture dei negozi cittadini. Ovvio che la scelta dell’articolo da proporre deriva più spesso da una moda che da una reale necessità e che la chiusura di conseguenza segue gli stessi principi. Così, spesso mi intenerisco a pensare alle dipartite. Quelle povere sigarette elettroniche che hanno ceduto il passo alle cialde per il caffè in quale cimitero del disuso giacciono? E i miliardi di cover per i cellulari andranno al macero un giorno o l’altro anche loro sostituiti da mode più modaiole?
Poi, disponendo ciascuno di noi di due occhi due, l’incremento dei negozi di occhiali è conseguenza di una mutazione genetica prevista, che ci fornirà di un numero superiore di occhi, due davanti e due dietro per la retromarcia?
Ma il vero dilemma che mi turba è: quegli studi in cui si pratica il Tattoo saranno sostituiti da altrettanti studi di cancellatura di tattoo ( a patto che esista la specialità..)?
Che ne sarà di tutti i dragoni da bicipite, i pugnali da polpaccio, le farfalline da malleolo? Obliati insieme ai congiuntivi?
Pensate, ora noi ci commuoviamo di fronte a qualche obsoleta cartolibreria, lo stesso faranno i nostri figli e nipoti davanti ad una superstite smartphoneria? Ah, saperlo.
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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