
Bene, e il bicchiere mezzo pieno lo vogliamo guardare o no? Perché stare sempre qui a lamentarci: e non si fa moto e non si abbracciano gli amici?
Ma quando mai? Ma se stavamo continuamente a cospargerci il capo di cenere che non si faceva abbastanza movimento, che le biciclette dopo la prima settimana di pedalate forsennate giacevano in cantina ad arrugginirsi. E adesso tutti con la smania di correre, di andarsene in giro a innaffiare di goccioline fetenti i parchi cittadini. E gli amici, ma quanti di noi si abbracciavano tutti i momenti, già tanto se si accennavano due bacetti sulle gote agli stretti famigliari.
Ora, grazie al virus siamo diventati tutti corridori e baciatori. Ma va là.
Piuttosto, abbiamo delle case tirate a lucido che manco le nostre nonne nell’attesa del parroco per la benedizione pasquale. Anche la mantovana fissa delle tende, quella che da quando è stata messa su 30 anni fa, non è stata mai più toccata. Pulita che brilla. E brillano le maniglie, i pomelli, le cornici dei quadri. Non una ragnatela dietro gli armadi. Le pulizie di Pasqua diventate la regola, con il lavello che brilla di luce propria e il forno lucido come la coppa delle nazioni.
Propongo di fare delle foto alle nostre case, perché, quando tutto sarà finito, specchiate così non le vedremo mai più.
Giulia Torri
giuliat@vicini.to.it
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