Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Giacomo Matteotti . L’Italia migliore

Federico Fornaro,  giornalista e politico italiano, ha pubblicato in questi giorni la biografia completa e aggiornata di Giacomo Matteotti nel libro intitolato “Giacomo Matteotti. L’Italia migliore”. In questo libro, Fornaro analizza il pensiero e la statura morale di Matteotti, andando oltre la sterile celebrazione del martire.

A cento anni dalla morte, in un contesto politico nel quale si fa sempre più strada, pericolosamente, una certa strisciante relativizzazione della dittatura fascista di Mussolini, Federico Fornaro scrive la biografia di un politico scomodo, dai suoi esordi nel Polesine fino al suo tragico epilogo, per analizzarne il pensiero e la statura morale.

Giacomo Matteotti, nato il 22 maggio 1885 a Fratta Polesine e morto il 10 giugno 1924 a Roma, è stato un politico, giornalista e antifascista italiano. Fu segretario del Partito Socialista Unitario (PSU), formazione nata da una scissione del Partito Socialista Italiano al Congresso di Roma nell’ottobre 1922. La sua figura è legata alla denuncia delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini. A dispetto dell’importanza della sua figura per la storia italiana, la sua memoria è ancora sostanzialmente legata solo al suo assassinio per mano dei fascisti e alle vicende politiche che ne seguirono. Tuttavia, Matteotti fu un attore di primissimo piano nella sinistra italiana di inizio Novecento. La sua figura è stata celebrata attraverso toponomastica e monumenti, ma poco è stato tramandato nel nostro immaginario collettivo dell’uomo di pensiero e d’azione, del suo riformismo, della sua idea di politica, di giustizia sociale, di libertà e di avversione alla guerra.

Ogni città italiana dopo la guerra ha dedicato una via, un corso o una piazza, spesso centrale, a Giacomo Matteotti, deputato del Psi dal 1919 al 1922, e poi – poco prima della Marcia su Roma – segretario del Partito socialista unitario di Filippo Turati e Claudio Treves.

Fin dagli esordi del fascismo, Matteotti fu considerato un nume tutelare dagli oppositori del regime, «perché non transigeva e perché aveva un coraggio che mancava a troppi altri», come scrisse il foglio clandestino «Non mollare» nel 1925, poco dopo il suo omicidio. Ma a dispetto dell’importanza della figura di Matteotti per la storia italiana, la sua memoria è ancora sostanzialmente legata solo al suo assassinio per mano dei fascisti e alle vicende politiche che ne seguirono.

Giacomo Matteotti fu un attore di primissimo piano nella sinistra italiana di inizio Novecento, tanto che il mito popolare di Matteotti, coltivato clandestinamente durante il ventennio fascista non solo dai fuoriusciti ma anche dalla gente comune, contribuì certamente al sorprendente risultato dei socialisti nelle elezioni per l’Assemblea Costituente del 2 giugno 1946.

L’Italia migliore si rispecchiava in lui e nel suo riformismo intransigente.

Il libro sarà presentato  dall’autore , al Polo del ‘900 venerdì 22 marzo alle 17,30 :  insieme a lui Massimo L. Salvadori e Valdo Spini. Introduce e modera: Patrizia Audenino.

 

Giacomo Matteotti. L’Italia migliore di Federico Fornaro è edito da Bollati Boringhieri .

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicini.to.it

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