Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

The Father- Niente è come sembra, di Florian Zeller

Quando la mente inizia a vacillare, si  dubita di tutti gli altri per non dubitare di se stessi. E’ ciò che accade ad Anthony, un ultraottantenne affetto da demenza senile, e a noi con lui: il merito del film di Florian Zeller, infatti, è di calarci nella psiche del protagonista e di accompagnarlo nell’incedere nella malattia, un cammino lastricato di una quantità  sempre più angosciante di “assurdità” e interrogativi senza risposta.

Zeller è uno scrittore e drammaturgo di successo francese, qui alla  prima prova cinematografica, brillantemente superata. Infatti The Father, adattamento di  una sua pièce teatrale  (rappresentata con successo nei teatri di Parigi, Londra e New York), agli ultimi Oscar si è aggiudicato due statuette: miglior attore protagonista  e miglior sceneggiatura non originale.

La solennità quasi liturgica dei brani musicali  selezionati o composti dal nostro Ludovico Einaudi sottolinea il coinvolgimento del regista nella parabola umana di chi è colpito da una delle malattie degenerative più devastanti, interpretato magistralmente da  Anthony Hopkins. La bravura di quest’ultimo lo rende vicino e credibile sia quando fischietta per dissimulare il proprio disagio o si aprono squarci di luce nell’opacità da cui è avvolto, sia mentre si chiede con tormento lacerante: “E io chi sono?

Parallelamente al decadimento di Anthony, cresce la desolazione  della figlia, appesa al legame di dipendenza dal padre  e resa con tutta la gamma espressiva del volto dalla brava attrice Olivia Colman. Ma nel contempo in Anne compare quell’impazienza e quell’approccio egoistico e autoreferenziale  alla vita che hanno tutti i figli di questo tempo, colpevolizzando il genitore malato che complica e blocca il movimento della vita.

Pertanto il “posto dove posare il capo”, quella Madre evocata dall’anziano, diventano le braccia sconosciute di un’infermiera: e l’uomo e la donna, estranei tra loro, si stringono, in una sorta di struggente, dolorosa Pietà contemporanea.

Con Anthony Hopkins, Olivia Colman, Imogen Poots, Rufus Sewell, Olivia Williams

In questi giorni nelle sale torinesi

Voto: 9/10

Anna Scotton

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