“La gente è affamata d’amore perché siamo troppo indaffarati, aprite i vostri cuori oggi, nel giorno del Signore risorto, e amate come non avete mai fatto” (Madre Teresa di Calcutta)

 

Soffia il sogno

Gianni Ubaldo Canale

Non è nostalgico il bel libro “Soffia il sogno” che Gianni Ubaldo Canale dedica alla Festa Nazionale dell’Unità che si tenne a Italia 61 nel 1981.

Non nostalgico è l’argomento: sono riportate le interviste a trentasette personaggi che di quel Festival furono protagonisti come organizzatori o collaboratori, ma un po’ di rimpianto potrebbe suscitare in chi quel periodo lo ha vissuto intravvedendone l’indubbio peso storico.

Tra le testimonianze c’è quella di chi per la Festa scelse la sede (indovinando nelle vecchie e ammalorate strutture costruite per celebrare l’Unita d’Italia nel 1961 un luogo idealmente significativo anche per la riabilitazione di una parte della città caduta nel dimenticatoio); di chi ne ha organizzato la parte musicale con la competenza maturata nel crescente successo delle radio libere e di chi, ancora dolorante per le recenti sconfitte operaie e sindacali, sentiva il bisogno di dare il proprio contributo ad un evento che avrebbe potuto rinsaldare i legami fra le varie componenti cittadine e il Partito.

Quelle che emergono, leggendo le interviste, sono analisi che divergono a seconda del ruolo che l’intervistato ricopriva in quell’occasione ma che sembrano avere come comune denominatore l’idea che su alcuni punti fondamentali come la risposta al terrorismo, che in quel periodo rappresentava un’enorme piaga per la città, il disarmo, di cui venne a parlare Nilde Iotti, l’apertura a tantissimi paesi ospiti, la riqualificazione di una zona dimenticata dalle grandi prospettive urbanistiche, fossero stati affrontati in modo funzionale e con un giusto equilibrio fra le varie componenti politiche e sociali presenti.

Forse per la prima volta, questo sembra emergere dalle testimonianze, una Festa dell’Unità non raccoglieva solo iscritti o simpatizzanti del partito ma si allargava ad un tessuto sociale più vasto, attirando anche gli abitanti di un quartiere che si scopriva di nuovo al centro dell’attenzione.

L’architetto Federico Prandi, che del progetto di riqualificazione dell’area si occupò, rivela che il luogo fu scelto non tanto perché aveva ospitato le celebrazioni dell’Unità d’Italia (con delle scelte secondo lui discutibili già da allora) ma perché intravide nella zona qualcosa di “Europeo”: un’arteria larga che portava fuori città verso Moncalieri, la collina a dominare gli spazi verdi, il fiume accanto; insomma, rammenta, una zona Mitteleuropea.

Il logo della manifestazione, una colomba posata leggermente su un U, rimandava ad un’idea di Unità e di pace che poi il Festival ribadì con le sue molteplici iniziative, con l’incontro tra forze politiche divergenti e con la partecipazione di paesi fino ad allora mai invitati.

Il successo di pubblico fu enorme, le strade del quartiere piene di gente mostravano la riscoperta di una parte della città che negli anni precedenti aveva sofferto di un lento processo di degrado. Grazie anche all’allora sindaco Diego Novelli, che adottò un criterio di riqualificazione delle periferie, rovesciando precedenti scelte, si ricominciarono a decentrare le attività culturali nella città.

Il libro non rende solo un’immagine esaustiva di quella che fu una manifestazione unica nella storia delle Feste dell’Unità nazionali, ma ha il pregio di ricordarci, attraverso testimonianze appassionate, che forse esisterebbero, volendo, vie percorribili dalla politica per creare interesse e aggregazione.

  1. VIDEO: la giornalista critica musicale Marinella Venegoni sulla sua esperienza alla festa nazionale dell’unità 1981 Torino e racconta dei grandi autori musicali presenti alla alla manifestazione
  2. VIDEO: immagini ed intervista a Julia Vermena che racconta della costruzione della Festa e di Enrico Berlinguer che fu presente al termine della manifestazione

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

Soffia il sogno. Festa nazionale dell’Unità 1981. Voci dal grande evento di Torino.

Gianni Ubaldo Canale

Edizione Mille 2024

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