“La gente è affamata d’amore perché siamo troppo indaffarati, aprite i vostri cuori oggi, nel giorno del Signore risorto, e amate come non avete mai fatto” (Madre Teresa di Calcutta)

 

Mirafiori Nord. Aree di degrado

Come uscirne?

Il TGR Piemonte del 15 scorso, ore 14, apre così un servizio sulla manifestazione di un gruppo di cittadini di Mirafiori Nord, il Comitato Sanremo 2025: “Una marcia pacifica nel quartiere di Mirafiori per protestare contro lo spaccio il degrado e l’incuria”. Queste le istanze dei cittadini:

“Vogliamo più sicurezza. L’installazione di telecamere…”

“Adesso si ha paura di uscire”

Le telecamere RAI inquadrano Piazza Giovanni XXIII, un tempo riqualificata, e la bocciofila ora oggetto di degrado.

“…via Carlo Del Prete è diventato un punto di ritrovo per piccoli spacciatori e per chi di notte vuole fare baldoria: musica alta: impossibile riposare fino alle 3 o le 4 del mattino…”

“…alcune case sono occupate abusivamente”

“…camper sui piazzali di fronte ai condomini…”

“il parco è diventato invivibile…””…La bocciofila abbandonata, il centro giovani chiuso…”

Chiediamo a Francesca e Giulia qual è la loro esperienza come abitanti del quartiere. Giulia è poco più che teenager e di Baby gang ha solo avuto notizia: furti di borse, cellulari; obiettivo ragazzi della loro età. Vengono da fuori quartiere e circolano specie d’estate. Spaccio? Certo, movimenti che fanno intuire il commercio ce ne sono. I nomadi sono motivo di preoccupazione perché spesso parcheggiano nei cortili i loro camper pieni di oggetti, magari anche solo recuperati dai rifiuti. Ed è capitato in passato che qualcuno appiccasse il fuoco a quei mezzi. C’è poi un minimarket aperto fino a tarda ora che vende alcoolici ed è vero che i consumatori tendono a consumare e gozzovigliare nei dintorni lasciando immondizie. Per Francesca, meno giovane, il dato più rilevante è il consistente cambiamento della frequentazione del parco. Le donne magrebine sorvegliano i bambini che giocano e non sembrano cercare l’opportunità di fare aggregazione.

Come se ne esce?

Renato Bergamin è stato per molti anni Direttore della Cascina Roccafranca ed è un attento osservatore di quanto accade in questo territorio. Attualmente è il vicepresidente e fra i maggiori animatori della neonata Associazione “Vivere Mirafiori”. Abita in zona, anche se non fa parte del Comitato.

“Siamo consapevoli del degrado che si è impadronito dell’area: il Centro Ragazzi Lilliput chiuso da anni, La bocciofila cadente. La scuola Vidari sempre meno scelta dalle famiglie per i propri figli”

“Cosa state facendo, come associazioni?”

“Abbiamo attivato un tavolo di lavoro con le Associazioni del territorio che ha già dato origine ad un Progetto: <Per abitare Mirafiori> che ha lo scopo di rivitalizzare il quartiere attraverso lo sviluppo della partecipazione dei cittadini. Abbiamo stipulato un Patto di Collaborazione con la Città che ci permetterà, con l’aiuto dei nostri volontari, di recuperare l’area verde limitrofa alla bocciofila. Rimetteremo anche in funzione il Centro Giovani Lilliput, la Circoscrizione ci ha da poco consegnato le chiavi.”

“Questo per il recupero del degrado e la vivibilità. C’è sempre la questione rom. Come interpreti le proteste dei cittadini?”

“Certo c’è una presenza di nomadi che si muovono nel circondario e possono creare disagio. Ad esempio usano l’area della bocciofila, di cui si parlava, lasciando…rifiuti. Noi provvederemo a recintarla. Inoltre l’ingresso sarà dalla parte opposta, su Via Dandolo”.

E’ noto che, da quando sono stato effettuati gli sgomberi dei campi nomadi, le famiglie rom iniziarono a distribuirsi in diversi punti della città, evitando insediamenti troppo estesi. In Circoscrizione 2 si vedono spesso 3-4 camper, che non rimangono a lungo e si spostano a piccoli gruppi.

“Invece sulla presenza di extracomunitari?”

“In Cascina Roccafranca è un fenomeno che conosciamo: abbiamo visto cambiare molto le caratteristiche della popolazione del quartiere. Molti frequentano i corsi per stranieri di lingua araba e molti studenti il doposcuola.

Sono cittadini residenti, legati a quel territorio, i loro figli vanno in quelle scuole. La Circoscrizione deve farsi carico delle loro istanze “commenta Luca Rolandi, Presidente della C2. “Giusto comprendere l’insicurezza, richiedere presidi delle forze dell’Ordine. A noi il spetta il compito istituzionale: il lavoro che stanno facendo le associazioni e di cui parlava Bergamin: il recupero delle aree verdi, delle piastre polifunzionali (lo sport di strada è spesso elemento aggregante). Al momento stiamo per rilasciare l’assegnazione della bocciofila.“

Gli spazi abbandonati” continua Rolandi ”sono il principio del degrado. Quindi dobbiamo attivarci per presidiare le aree, promuovendo progetti per rivitalizzarle, animarle.

Per i nomadi: stabilire una collaborazione, un dialogo che coinvolga anche le famiglie. Puntare all’integrazione attivando processi di educazione civica e uscita dall’emarginazionee, tramite le associazioni che operano nel territorio, un po’ come si sta facendo nell’area di Torino Nord”. “Con il Comitato Sanremo abbiamo già programmato un incontro per il 31 prossimo”, conclude.

Sul tema della presenza dei nomadi in Circoscrizione Rolandi si era espresso di recente.*

*https://www.pressreader.com/italy/corriere-torino/20250303/281603836218078

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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